Dottrina sociale della Chiesa, firmata a Roma la Carta dei valori

Si è chiusa così l’edizione locale del X Festival, per la prima volta in 28 città italiane. La tavola rotonda conclusiva e il dibattito su famiglia e città

Con la sottoscrizione della Carta dei valori, che richiama concetti generali della centralità della persona e della dignità del lavoro, si è conclusa ieri, 25 novembre, l’edizione romana del X Festival della dottrina sociale della Chiesa promosso dalla Fondazione Segni Nuovi. Il documento, sottoscritto dai rappresentati delle realtà sociali, economiche, politiche, ecclesiali, mira, tra l’altro, a sfruttare l’opportunità delle detrazioni fiscali del 110% (il cosiddetto superbonus) inserite nel decreto Rilancio per ripensare a nuovi luoghi e modelli di vivibilità a Roma, con uno sguardo particolare rivolto alle periferie, puntando al benessere dei più bisognosi nell’ambito lavorativo, abitativo e della salute.

Il Festival, per la prima volta svoltosi in 28 città e trasmesso online per rispettare le disposizioni anti-contagio, ha visto la partecipazione di cattolici impegnati nel lavoro, nel sociale e in responsabilità pubbliche. La tavola rotonda conclusiva, moderata dal presidente Adiconsum Carlo De Masi, è stata incentrata sul “Benessere della famiglia e complessità urbana” e ha messo al centro il rapporto tra Roma e i suoi abitanti. L’assessore capitolino alla Persona Veronica Mammì, ricordando gli interventi del Campidoglio a favore delle categorie più fragili – come, per esempio, l’apertura dei Centri Famiglia di primo e secondo livello, dei centri di accoglienza per donne vittime di violenza, l’avvio del progetto Anchise per supportare gli anziani -, ha rimarcato che «nel sociale la chiave vincente è lavorare in rete». Sinergia collaudata nei mesi di lockdown, quando «Roma si è dimostrata una comunità solidale dove si sono unite le forze per gestire l’emergenza e ripartire».

Parafrasando il Salmo 1, don Francesco Pesce, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, ha analizzato il rapporto tra la famiglia e la città, definendo «beati gli amministratori pubblici e privati che non entrano in consigli di amministrazione dove c’è la corruzione. Beata la città che trova il coraggio del cambiamento e di dissociarsi dagli ambienti illegali». Il vero tesoro infatti, per il sacerdote, è nelle mani di «una città che non ha potere malavitoso ma ha autorità morale, sociale e cristiana». Da Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma, l’invito a «promuovere la capacità di relazione della famiglia, il primo luogo che può portare semi buoni nella comunità». Contestualmente, per puntare al «protagonismo della famiglia», è necessario dare risposte ai bisogni primari e aiutarle a esigere i diritti. In questo momento storico Roma necessita «di concretezza e di una rivoluzione della cultura della cura – ha concluso Borzì -. La città deve diventare un luogo di relazioni vive e di coesione sociale e non un agglomerato di palazzi».

Di una nuova fase di rilancio ha parlato anche Andrea Cuccello, segretario confederale Cisl, secondo il quale «non si deve fare in modo che diventi tutto sussidio». Il sostegno è sì necessario per le categorie in ginocchio per la crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria ma «bisogna togliere dalla mentalità delle persone – ha affermato – che il sostegno dia tranquillità perché diventa poco generativo». Da Maurizio Aletti, direttore della Federazione delle banche di credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna, e da Giorgio Gulienetti, presidente Ucid Roma (Unione cristiana imprenditori dirigenti), la «piena disponibilità» a sviluppare le proposte contenute nella Carta dei valori per operare una riqualificazione del patrimonio edilizio, a partire dalle case popolari e dalle zone più depresse. Cinzia Rossi, presidente di Siamo Impresa PMI – Fenapi Group, ha auspicato che la famiglia possa far sperimentare ai giovani «l’idea di imprenditività». Le conclusioni sono state affidate a Livio De Santoli, prorettore della Sapienza di Roma, secondo il quale «in una società che segue solo interessi individuali è giunta l’ora di recuperare l’etica».

26 novembre 2020