Dopo il ciclone Freddy in Malawi «situazione grave»

Medici senza frontiere, presente sul posto: il maggior numero di morti nel distretto di Blantyre. Molti anche i feriti e i dispersi ma i numeri «sono destinati ad aumentare»

Parla dal Malawi attraversato dal passaggio del ciclone Freddy Guilherme Botelho, coordinatore dei progetti di emergenza di Medici senza frontiere a Blantyre, uno dei distretti del Paese fra i più colpiti. E descrive una situazione «molto grave», con «molti feriti, morti e dispersi» e «il loro numero è destinato ad aumentare nei prossimi giorni». Intanto l’organizzazione internazionale, informano in un comunicato, «è in azione in Malawi per fornire assistenza medica e logistica alla popolazione, dopo che il ciclone ha colpito la zona meridionale del Paese causando gravi danni alle infrastrutture. È stato dichiarato uno stato di calamità – aggiungono – e tra le aree più colpite ci sono i distretti di Blantyre, Chikwawa, Chiradzulu, Mulanje, Mwanza, Neno, Nsanje, Thyolo, Phalombe e Zomba».

Grande l’afflusso di persone provenienti da diverse zone al Queen Elizabeth Central Hospital di Blantyre, riferisce Botelho. Qui «un team di Msf composto da infermieri e personale medico è in azione per fornire supporto sanitario e logistico. Stiamo anche donando forniture mediche – aggiunge – e stiamo valutando se è necessario fornire cibo ai pazienti». Secondo i dati ufficiali, si legge ancora nella nota, «il distretto di Blantyre ha registrato il maggior numero di morti. Al Queen Elizabeth Central Hospital sono arrivati 220 pazienti, di cui 42 adulti e 43 bambini erano già deceduti all’arrivo». E anche «alcuni membri del nostro staff che lavorano nel progetto regolare per il cancro al collo dell’utero stanno adesso assistendo l’équipe di emergenza di Msf al Queen Elizabeth Central Hospital», rende noto Marion Pechayre, capo missione di Msf in Malawi. «Abbiamo inoltre sospeso le nostre attività di outreach per proteggere il nostro staff da eventuali rischi legati al crollo di edifici o a inondazioni improvvise e frane», aggiunge.

La principale preoccupazione adesso è il colera. Basti pensare che dopo la tempesta tropicale Ana dello scorso anno il Paese è stato colpito dalla più grande epidemia di colera mai vista nel Paese. «Abbiamo spostato vicino all’ospedale i centri di trattamento per il colera per garantire la sicurezza dei pazienti. La pioggia continua e i danni sono moltissimi, e siamo molto preoccupati per un possibile aumento dei casi di colera dopo questa tempesta, soprattutto perché la copertura vaccinale a Blantyre è molto scarsa», aggiunge Botelho. I team di emergenza di Msf, assicurano dall’organizzazione, «continueranno a valutare la situazione e i bisogni della popolazione e delle strutture sanitarie nei distretti meridionali più colpiti e sono pronti a fornire supporto, anche per facilitare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici».

16 marzo 2023