Donne e scienza: impegno del governo, «primo importante passo»

Save the Children commenta le parole del premier Draghi ai Laboratori del Gran Sasso: «Necessari interventi mirati continuativi e strutturati»

«Vivo apprezzamento» arriva da Save the Children per l’impegno annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi ieri, 16 febbraio, nella sua visita ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare: lo stanziamento di un miliardo di euro per la promozione della partecipazione delle donne alla scienza nel nostro Paese, a partire dal potenziamento dell’insegnamento delle materie scientifiche, «al fine di superare gli stereotipi di genere». L’obiettivo: portare la percentuale delle ragazze che si iscrivono a facoltà Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) al 35%.

L’organizzazione sottolinea come in realtà, tra le bambine e le ragazze, in Italia e nel mondo, stia crescendo la passione verso queste discipline e la consapevolezza del valore e del contributo che le donne possono dare in ambito scientifico. Lo dimostra anche l’ultima ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children: le materie scientifiche appassionano e incuriosiscono il 54% delle adolescenti a scuola. Non solo: le ragazze oggi pensano, attraverso i loro studi, di poter dare un contributo anche alle sfide più importanti che la scienza si troverà a dover affrontare nei prossimi 10 anni, quando, si spera, la pandemia causata dalla diffusione del covid-19 sarà un lontano ricordo. Tra le tre principali sfide, la prima è quella dell’invecchiamento della popolazione (per il 34% delle adolescenti), seguita dalla produzione di energia sostenibile (31%) e infine dal la diminuzione delle emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto (27%).

Nonostante questa consapevolezza, però, nel 2021 in Italia le immatricolazioni universitarie delle ragazze che scelgono corsi scientifici sul totale delle iscritte si attesta al 22%, sebbene si sia registrato un aumento in particolare per le immatricolazioni in informatica e tecnologie (+15,74%). Le materie scientifiche cioè continuano ad essere percepite dalle ragazze come “poco adatte” a loro. Per la direttrice dei Programmi Italia – Europa di Save the Children Raffaela Milano, «l’impegno assunto dal governo di raddoppiare gli investimenti a supporto dell’insegnamento delle materie scientifiche come mezzo per superare gli stereotipi di genere è un incoraggiante passo avanti verso una presa di coscienza, volta a ribaltare il paradigma che rappresenta il mondo scientifico come appannaggio solo degli uomini. In tal senso – aggiunge -, gli investimenti del Piano nazionale ripresa e resilienza possono rappresentare, se ben utilizzati, un’occasione unica per sostenere e far fiorire i talenti scientifici delle ragazze che vivono in Italia». A nome dell’organizzazione, Milano esprime quindi l’auspicio che «interventi mirati, come quello annunciato, vengano adottati in modo strutturato e continuativo per promuovere tra le bambine e le ragazze – a partire da quelle che vivono nei contesti più svantaggiati – l’acquisizione di fiducia nelle proprie capacità nella matematica, le scienze, l’ingegneria e le tecnologie digitali».

17 febbraio 2021