Don Villa: avere a cuore la missionarietà

L’esperienza del parroco di Colli Aniene e della comunità di Santa Bernadette Soubirous, avviata verso il 50°. L’impegno per i giovani e l’adorazione perpetua

Spot tv e radio, video e articoli – protagonisti anche i periodici diocesani come Romasette.it iscritti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) – mettono in luce, nell’ambito della campagna Cei per la sensibilizzazione sul sostegno ai sacerdoti diocesani, l’impegno dei presbiteri e le attività promosse grazie alla collaborazione con i laici. Opportunità per richiamare alla corresponsabilità economica verso l’operato dei sacerdoti diocesani e sentirsi “Uniti nel dono“. Nella campagna di sensibilizzazione si inserisce il racconto di storie dell’impegno di sacerdoti diocesani, come quella di oggi dedicata all’esperienza di monsignor Giulio Villa e della comunità parrocchiale che guida, Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene

Gli occhi chiari sorridono prima ancora delle labbra, mentre la mano si tende in un gesto di accoglienza verso chi gli si avvicina. La voce, sempre pacata, completa il quadro di una persona capace di mettere subito a proprio agio. Così si presenta monsignor Giulio Villa, parroco di Santa Bernadette Soubirous, a Colli Aniene, dal giugno 2022. Una comunità, sottolinea subito, molto «vivace» per la ricchezza di attività svolte e il numero di laici che collaborano attivamente anche con il vicario parrocchiale, don Emilio Cenani.

64 anni, bergamasco di origine, don Giulio si è formato nella sua città dove è stato ordinato sacerdote 40 anni fa. Nel 1988 è stato inviato a Roma come fidei donum. Dopo 22 anni nella parrocchia di San Giustino, è stato incardinato nella diocesi di Roma nel 2010. Per 12 anni ha guidato la comunità di San Domenico di Guzman, a Tor San Giovanni, prima di arrivare a Colli Aniene, dove ha trovato «una realtà molto bella, una parrocchia popolosa con molte famiglie e tantissimi bambini e ragazzi», circa 500, per essere precisi, conclude dopo un rapido calcolo su un foglio di carta. Sessanta i “cuccioli”, bambini dall’ultimo anno di asilo alla seconda elementare, che partecipano agli incontri settimanali di catechismo; 130 i bambini del primo anno di catechismo per l’iniziazione cristiana e 90 quelli del secondo anno; 120 frequentano il percorso di post-comunione, 15 quelli iscritti al primo anno di cresima e 40 quelli del secondo anno. Del “Gruppo Luce” fanno parte una ventina di ragazzi con disabilità fisica e psichica che il mercoledì partecipano agli incontri di catechismo con le loro famiglie. Ci sono poi il gruppo adolescenti, i due gruppi giovanili, i ragazzi che frequentano la scuola di calcetto dell’oratorio, il gruppo scout Agesci Roma 79.

Negli occhi e nel cuore di molti giovani della parrocchia è ancora vivo il ricordo dell’incontro a sorpresa con Papa Francesco, il 24 maggio scorso, quando Bergoglio rispose alle loro domande in occasione della seconda tappa della “Scuola di preghiera” in preparazione al Giubileo 2025. Per coinvolgere i ragazzi che si sono allontanati dalla Chiesa dopo aver ricevuto il sacramento della cresima negli ultimi anni, a ottobre è stata organizzata una missione giovani. «È importante per noi far comprendere alle famiglie che abbiamo a cuore i loro figli», spiega il sacerdote.

Accogliere, esserci, seminare, fare tutto insieme sono le responsabilità che da sempre si è data la comunità, importante punto di riferimento per il quartiere. «Abbiamo fatto la scelta di essere presenti», rimarca il parroco, ammettendo con onestà che «forse manca un po’ la dimensione di Chiesa “in uscita” perché le attività interne sono molte». Il prossimo anno, proprio durante il Giubileo, la parrocchia celebrerà i 50 anni di erezione e «sarà l’occasione per rilanciare l’impegno della comunità avendo a cuore la missionarietà». Una comunità che poggia su una solida vita sacramentale con una buona partecipazione alle liturgie e sostenuta da una adorazione eucaristica perpetua nella cappellina dedicata alla Santa Famiglia, aperta giorno e notte grazie alla costante presenza dei fedeli.

Per mantenere fede all’impegno di rispondere alle esigenze di tutti c’è la “Stanza insieme per…”, riservata agli over 70 che svolgono attività culturali e ricreative tre mattine a settimana. Per gli anziani c’è anche il progetto della Caritas diocesana “Quartieri solidali” che, oltre all’assistenza domiciliare leggera, include animazione nei condomini nei quali risiedono i volontari. Il Centro di ascolto della Caritas parrocchiale supporta «molte famiglie, sia italiane sia straniere, distribuendo pacchi viveri due volte alla settimana», dice Pino Cosentino, molto attivo nella parrocchia di Colli Aniene, nel cui giardino è stata anche riprodotta la grotta di Lourdes «dove ogni giorno qualcuno sosta in preghiera – prosegue Pino -. Ogni anno il mese di maggio si recita il Rosario sotto i portici tre volte alla settimana e il 31 maggio si celebra la chiusura del mese mariano alla grotta».

Melissa Alauria fa invece parte dell’associazione sportiva Nova Familia, che conta 500 iscritti di tutte le età. «Oltre a corsi di fitness e ginnastica posturale offriamo corsi di informatica, lingue, teatro – racconta -. Abbiamo anche una squadra di pattinaggio artistico a rotelle che partecipa ai campionati nazionali». Orietta Santini, catechista da oltre 30 anni, osserva come «sono cambiati i bambini negli anni. Oggi hanno un bisogno maggiore di essere ascoltati, così come le famiglie necessitano accompagnamento e sostegno». Per queste ultime è stato ideato un ciclo di incontri sul tema “7 sfide per la felicità”. «Il dinamismo e la vitalità sono le qualità della comunità radicata nel territorio – conclude il parroco -. Una comunità molto devota alla patrona, Santa Bernadette, e di conseguenza legata a Lourdes, dove i pellegrinaggi sono frequenti».

5 dicembre 2024