Don Sergio Casalini, dal Veneto a Roma, al servizio della comunità

Morto il 23 marzo, a 85 anni, era stato prima vice parroco a San Valentino e a Santa Silvia poi parroco all’Assunzione e a San Lino

Un sacerdote dal sorriso rassicurante e dallo sguardo attento, con un carattere docile e un’attenzione profonda e premurosa verso chiunque incontrasse. È il ricordo di fedeli e parrocchiani e di quanti hanno incontrato e conosciuto don Sergio Casalini, sacerdote veneto per molti anni a Roma, scomparso a 85 anni lo scorso 23 marzo. I funerali saranno celebrati nella sua terra natia, dove aveva fatto ritorno da circa dieci anni, nella parrocchia di San Lorenzo a Minerbe, in provincia di Verona, presieduti dal vescovo Giuseppe Zenti, domani, 26 marzo, alle 15.30.

«Siamo entrati insieme in seminario qui a Roma e lui venne per rispondere all’appello che il cardinale vicario di allora fece ai vescovi italiani di inviare sacerdoti nella Capitale perché la diocesi ne aveva tanto bisogno», racconta monsignor Virgilio La Rosa, canonico di San Giovanni in Laterano e per tanti anni direttore dell’Ufficio matrimoni del Vicariato. «Ricordo la sua determinazione in tutto ciò che faceva, come quando fu nominato parroco a San Lino dove mancava la chiesa, sostituita da un salone adibito a cappella». Lì don Casalini avviò caparbiamente le pratiche per la costruzione di un luogo di culto e «dedicò tutto se stesso alle esigenze del quartiere. Lo ricordo – aggiunge ancora La Rosa – con un carattere gioviale e allegro ma anche attento a non esprimere mai giudizi sugli altri perché il suo scopo era incontrare il prossimo e creare un clima di pace e serenità».

Don Casalini fu ordinato sacerdote nel 1963 e fino al 1968 ricoprì l’incarico di vicario parrocchiale a San Valentino, al Villaggio Olimpico. Dal 1968 al 1974 fu viceparroco a Santa Silvia. Successivamente, dal ‘74 al ‘92 fu parroco nella chiesa dell’Assunzione di Maria, al Tuscolano, e dal ‘92 al 2011 fu parroco a San Lino Papa, alla Pineta Sacchetti.

Nella giornata di martedì 30 marzo si svolgerà una celebrazione eucaristica in suo suffragio proprio a San Lino, la sua ultima parrocchia, dove don Casalini tornava spesso, soprattutto in occasione della festa patronale. Anche l’attuale parroco, don Pierluigi Stolfi, lo ricorda con ammirazione, «nonostante non l’abbia conosciuto molto – racconta – perché sono arrivato qui a settembre ma quando lo invitai per la festa di San Lino ricordo una persona estremamente cordiale e affettuosa».

Ovunque don Casalini ha lasciato un segno profondo nei suoi parrocchiani. «Ricordo le attività fatte da bambini – racconta Chiara, del coro dell’Assunzione di Maria – ed è rimasto nel cuore di tutti noi, tanto che un post pubblicato sulla pagina Facebook della parrocchia ha ricevuto molti commenti. Tutti avevano qualcosa da dire o qualche aneddoto per ricordare questa bellissima figura». Della parrocchia dell’Assunzione anche Carla Ricci, che ricorda don Sergio insieme a una ventina di fedeli del gruppo Oratorio degli anni ’80 e ’90: «Resterà per sempre il nostro “Don’s”, appellativo che gli fu dato nei campi estivi per sottolineare come fosse uno di noi. Don Casalini – raccontano – diceva che la Chiesa è di tutti e infatti ha accolto nella parrocchia tutti i carismi, ritenendo che però fosse altrettanto importante far camminare la Chiesa verso gli altri, i non credenti, con segni tangibili di fede. Eravamo ragazzi semplici – concludono – e lui ci ha amato come figli e ancora oggi consideriamo un grande privilegio averlo incontrato sul nostro percorso».

25 marzo 2021