Don Santoro: un uomo di silenzio a disposizione di tutti

Presentato il libro dedicato al sacerdote ucciso nel 2006 in Turchia. Monsignor De Donatis: «La sua memoria necessaria per nostro cammino di fede»

Presentato il libro dedicato al sacerdote ucciso nel 2006 in Turchia. Monsignor De Donatis: «La sua memoria necessaria per nostro cammino di fede» 

C’era un giovane sacerdote che ha trovato il coraggio di entrare in seminario grazie a don Andrea Santoro, una coppia cresciuta con i suoi insegnamenti, un uomo che, dopo averlo incontrato, si è riavvicinato alla fede. E c’era il nuovo vicario del Papa per la diocesi di Roma, l’arcivescovo Angelo De Donatis, assistente spirituale dell’associazione dedicata al sacerdote “fidei donum” ucciso in Turchia nel 2006 che ha pregato con le sue parole dopo la nomina, alla presentazione del libro “Don Andrea Santoro. Come un granello di Senape” (Edizioni San Paolo), curato proprio dall’associazione Don Santoro, ieri, domenica 11 giugno, al Seminario Romano Maggiore.

presentazione libro don andrea santoro«Don Andrea era un testimone molto efficace del Vangelo. Questo è un dono per tutti noi – ha detto monsignor De Donatis -. È bello l’itinerario di questi anni, perché la sua memoria è necessaria anche per il nostro cammino di fede». Un percorso fatto di omelie, riflessioni e testimonianze, pronunciate da vescovi e cardinali nelle celebrazioni in suo ricordo, ma anche da persone che hanno conosciuto don Santoro, e raccolte nel libro. «Attraverso queste testimonianze abbiamo voluto recuperare gli insegnamenti spirituali che don Andrea ci ha lasciato», ha spiegato la sorella Maddalena.

«Dopo le celebrazioni per il primo anniversario della morte temevamo che il suo ricordo nel tempo andasse scemando, invece di anno in anno abbiamo visto chiese gremite e prelati a celebrare le Messe in sua memoria – ha aggiunto Antonio Cassanelli, che fa parte dell’associazione –. Questo libro vuole essere un mosaico scritto da coloro che gli sono stati vicini». Come i suoi ex-parrocchiani. Marcello e Ilaria Campi, cresciuti insieme nella parrocchia di Gesù di Nazareth, sono stati sposati da don Santoro: «Fin da bambini voleva donarci il meglio. Era un uomo di Dio. Non possiamo dimenticare i viaggi fatti con lui in Egitto, in Terra Santa e in Libano – hanno raccontato -. In aereo ci diceva che avevamo ricevuto e che adesso era il momento di dare. Sono stati momenti di crescita».

presentazione libro don andrea santoroFrequentava da piccola la stessa parrocchia anche Alessia D’Antonio, oggi mamma, catechista e insegnante di religione. «Ci diceva che ognuno di noi era una piccola pietra della Chiesa, che ne siamo i costruttori. I suoi insegnamenti sono stati preziosi. Adesso cerco di offrirli ai miei alunni». Gabriele del Castillo, invece, dopo i primi incontri col sacerdote dice di avere «riscoperto quella formazione cattolica che avevo messo da parte». E così la scelta di sposarsi in chiesa dopo 18 anni di convivenza e di adottare due bambini. «Fu decisiva la sua omelia in cui diceva di aprire le case ai bambini abbandonati negli orfanotrofi. Lui fu il primo a vederli».

Don Paolo Scipioni, vice parroco della basilica di Santa Croce in Gerusalemme, andò a trovare don Santoro a Trabzon nel 2005 con monsignor Enrico Feroci, allora parroco di Sant’Ippolito. Un incontro che cambiò la sua vita: «Lui sapeva che ero in discernimento vocazionale, mi ha insegnato a non avere paura di lasciare tutto. Osservandolo mi accorgevo che viveva una condizione delicata, ma non era intimorito. Mi ha dato coraggio. Qualche mese dopo sono entrato in seminario».

don dario vitali alla presentazione del libro su don andrea santoroAl termine dell’incontro, organizzato dall’associazione don Andrea Santoro, don Dario Vitali, docente di ecclesiologia all’Università Gregoriana, ne ha approfondito la dimensione ecclesiale: «Era un uomo interiormente molto combattuto che ha dovuto comporre alcune contraddizioni, come vivere nel silenzio interiore, ma essere a disposizione di tutti, cercando l’incontro con gli altri. In una vita di travaglio è riuscito a conciliare questi due aspetti».

 

12 giugno 2017