Don Sala: «Dio parla attraverso i giovani»

Il docente di Pastorale giovanile della Salesiana è intervenuto all’incontro per educatori e responsabili di Pastorale giovanile promosso dall’Ufficio diocesano

Sono stati dieci gli spunti di riflessione che don Rossano Sala, docente di Pastorale giovanile alla Pontificia Università Salesiana, ha offerto sabato mattina, 22 ottobre, agli educatori e ai responsabili delle attività giovanili della diocesi di Roma. Intervenendo alla giornata dedicata, promossa dall’Ufficio per la pastorale giovanile del Vicariato, al Seminario Minore di viale Vaticano, il salesiano, già segretario del Sinodo sui giovani, ha proposto in particolare dieci parole-chiave abbinate ad altrettante domande stimolo per rinnovare la Pastorale giovanile alla luce del cammino sinodale della Chiesa, con la convinzione che «i giovani non sono destinatari della Grazia ma depositari e custodi» e con l’auspicio che «l’ascolto dei giovani cambi la postura della Chiesa». Perché è proprio dall'”ascolto” – primo termine offerto e primo «seme consegnato» – che per Sala è necessario ripartire, dato che «Dio parla attraverso i giovani, che sono un prezioso luogo teologico» e per questo non è possibile «parlare di loro in termini di statistiche».

La seconda parola analizzata è stata “fragilità”, che equivale a «riconoscere il bisogno di tenerezza e il desiderio di riconciliazione dei giovani – sono ancora le parole del salesiano -, chiedendoci in che modo stiamo accompagnando le fragilità e i fallimenti dei giovani e della Chiesa». Da qui il riconoscimento dell’importanza di sapere vivere «l’atteggiamento molto prezioso della “ricerca”, guardando alla postura interrogante di Gesù nei Vangeli» e nutrendo quindi «la sana inquietudine che abita il cuore dei giovani, accompagnandoli senza offrire risposte preconfezionate a domande che non sono mai state poste». Quindi il richiamo a vivere «nei nostri ambienti dei processi di “discernimento” aperti all’azione dello Spirito», laddove come cristiani «siamo tutti chiamati a metterci in discussione e a condividere la gioia dell’“annuncio” del Vangelo». In relazione a questo stimolo, il quinto, Sala ha sottolineato come «i giovani sono cercatori di verità», chiedendosi in modo provocatorio se come Chiesa «siamo ancora capaci di dire con parole semplici la Verità della fede».

don Rossano Sala, incontro pastorale giovanile, 22 ottobre 2022

Ancora, l’attenzione è stata posta dall’esperto sui temi della “spiritualità” e della “familiarità” perché «i giovani, che oggi non hanno punti di riferimento in una società nella quale i genitori non hanno sempre il senso della genitorialità, vanno accompagnati verso una solida amicizia con Gesù», riconoscendo il «bisogno di unità tra la loro vita e il Vangelo». Per Sala è importante «interrogarsi, in qualità di educatori, sul nostro stile che rischia di essere talvolta narcisistico e clericale mentre i giovani ci manifestano il desiderio di una Chiesa dal volto e dallo stile familiare». È in un tale contesto che per Sala i giovani potranno scoprire e vivere la loro “vocazione”, rispondendo non tanto e «non solo alla domanda “chi sono?” ma a quella che Papa Francesco sottopone loro nell’esortazione apostolica post-sinodale “Christus vivit”: “Per chi sono?” e cioè chi devo rendere felice»; da qui l’importanza per i giovani di poter vivere occasioni di “volontariato” come «spazio di discernimento verso la strada per diventare adulto».

L’ultima parola-chiave a essere “seminata” da Sala nel cuore dei tanti educatori presenti è stata “sinodalità”, con la sottolineatura che è necessaria rispetto a questa dimensione una «conversione dal “fare per” all'”essere con”», riconoscendo che «Dio e i giovani sono uniti da un grande desiderio comune».

Al termine dei lavori della mattinata, che sono proseguiti anche nel pomeriggio con attività di confronto e laboratoriali, don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, ha notato la felice coincidenza per cui la giornata di riflessione sui giovani è caduta «nel giorno in cui facciamo memoria di Giovanni Paolo II, che tanto ha amato i giovani, avendoli a cuore davvero e definendoli le “sentinelle del nuovo millennio”». Presente anche don Andrea Cola, rettore del Seminario Minore, che si è detto «confermato nell’impegno di attività vocazionale che cerchiamo di svolgere in sinergia con la Pastorale giovanile dalle parole di don Sala» e «convinto che nel rapporto con i giovani c’è sempre più bisogno di un accompagnamento personale, a tu per tu».

24 ottobre 2022