Don Renato Tarantelli Baccari è il vicegerente della diocesi di Roma

Lo ha nominato il Papa, eleggendolo vescovo ausiliare, titolare della sede di Campli. L’annuncio del vicario Reina, contemporaneo alla diffusione da parte della Santa Sede. «Gli auguriamo di servire al meglio questa Chiesa, che merita tutti i nostri sforzi»

Don Renato Tarantelli Baccari è il nuovo vicegerente della diocesi di Roma. Lo ha nominato Papa Francesco, eleggendolo vescovo ausiliare di Roma, titolare della sede episcopale di Campli. Ne ha dato notizia questa mattina, 21 novembre, il vicario Baldo Reina, dando lettura della nota della Segreteria di Stato nell’Aula della Conciliazione del Palazzo lateranense, davanti ai dipendenti del Vicariato e ai parroci prefetti, leggendo la nota ricevuta dalla Segreteria di Stato vaticana, contestualmente alla diffusione da parte della Santa Sede.

Romano di nascita, classe 1976, Tarantelli è sacerdote per la diocesi di Roma dal 22 aprile 2018. Laureato in Giurisprudenza con licenza in Diritto canonico, è vicario episcopale giuridico-amministrativo e coordinatore dell’ambito giuridico e dell’ambito dell’amministrazione dei beni e delle risorse del Vicariato di Roma, oltre che rettore della chiesa di Santa Maria del terzo millennio alle Tre Fontane, primicerio delle Arciconfraternite del SS. Sacramento e di Maria SS. del Carmine e di Maria SS. del Buon Consiglio e dei Pellegrini.

«Gli auguriamo di servire al meglio questa Chiesa, che merita tutti i nostri sforzi», ha affermato Reina, offrendo al nuovo vicegerente anche un’indicazione, sulla base dell’esperienza che lui stesso ha vissuto in prima persona: «Bisogna avere spalle larghe e tanta pazienza. Questa Chiesa che ti ha fatto crescere ora ti chiede di servirla», ha ribadito.

Indirizzata innanzitutto al Papa la gratitudine del vescovo eletto, «per la fiducia e per l’onore che sento di ricevere. Non mi riferisco solo all’episcopato – ha chiarito – ma all’onore di poter servire il nostro vescovo e questa Chiesa di Roma, in un tempo così nuovo come quello che stiamo vivendo, con le sue due anime indissolubili: la diocesi e il Vicariato». Due realtà che «in questi ormai 8 anni di lavoro mi hanno fatto crescere molto. Mi avete fatto crescere – ha continuato, rivolto soprattutto ai dipendenti del Palazzo lateranense – in quella che ho definito “pastorale giuridica”, cioè nella capacità di fare sintesi tra le questioni giuridiche e la dimensione pastorale e caritativa, vero fondamento e unico fine del nostro lavoro e del nostro agire».

Al vicario Reina il secondo grazie. «Dal tuo arrivo a Roma mi hai dato fiducia, mi hai supportato e hai avuto tanta pazienza. Sono stati due anni di lavoro molto belli, in cui ho avuto modo di toccare con mano la tua trasparenza e la tua genuinità, l’intuito creativo che riesce sempre a trovare soluzioni semplici a problemi complessi. Pure con caratteri diversi – ha sottolineato – abbiamo da subito trovare sinergia e sintonia. Come due fratelli, che si sostengono a vicenda. Ti ringrazio perché hai saputo vedere in me quel cuore di pastore che batte insieme al cuore di ciascuna persona che è dietro a ogni foglio di carta su cui lavoro».

Lo sguardo del vicegerente è andato quindi al futuro. «Ci aspetta un tempo di grazia, che non è solo il Giubileo. Un tempo in cui mi impegno, davanti a tutti, a sostenere il nostro vescovo e te, che sei il suo vicario – ha detto rivolto ancora a Reina -. Mi impegno a servirvi in questo grande compito che il Signore vi ha affidato di pascere le sue pecorelle che sono a Roma». L’ultimo ringraziamento, quindi, al personale del Vicariato, «per avermi accompagnato a conoscere questi luoghi. Confido che continuerete a starmi accanto». Poi l’affidamento alla Vergine Maria, «che negli ultimi anni ho pregato sotto il titolo di Vergine della Rivelazione. Chiedo a lei di continuare a guidare ogni giorno i miei passi dietro a Gesù».

21 novembre 2024