Don Malgesini, Migrantes: «La sua testimonianza non sia dimenticata»

La fondazione Cei ricorda il sacerdote ucciso a Como da un senza dimora con problemi psichici. Condoglianze anche dalle Comunità islamiche d’Italia

«Il santo della porta accanto», al servizio dei più deboli ed emarginati. Il vescovo di Como Oscar Cantoni ha descritto così don Roberto Malgesini, ucciso all’alba di ieri, 15 settembre, sulle strade della città da un uomo senza dimora con gravi problemi psichici. Una morte, la sua, che ha suscitato il cordoglio di tutto il mondo ecclesiale e non solo, ben al di là dei confini della diocesi di Como, come testimonia anche la nota giunta dalla Fondazione Migrantes della Cei. «La morte di don Malgesini, prete accanto agli ultimi, ci addolora e siamo vicini alla sua diocesi e al vescovo, monsignor Oscar Cantoni», scrivono. Don Roberto «ha lavorato e si è prodigato con opere di solidarietà – ricordano da Migrantes – mettendo al centro il primato e la dignità della persona con attività di accoglienza di migranti e senza fissa dimora. Preghiamo il Signore per questo sacerdote che ha dato la vita per il bene del prossimo e che la sua testimonianza di vita non venga dimenticata».

Dolore per la scomparsa di don Malgesini. «il prete degli ultimi», anche nel comunicato diffuso dal presidente dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia (Ucoii) Yassine Lafram. «Ci giunge la triste notizia dell’uccisione di don Roberto Malgesini – si legge nel testo -, ucciso per mano di un senzatetto affetto da gravi problemi psichici che lo stesso don assisteva». Nelle parole di Lafram, «le più sentite condoglianze» dei musulmani d’Italia «a tutta la comunità comasca e agli amici cristiani impegnati verso il prossimo, in un cammino di pace e fratellanza».

16 settembre 2020