Don Luigi D’Errico e Chiara Amirante tra gli “eroi del quotidiano” premiati da Mattarella

Sono tra i 5 romani insigniti delle onorificenze al merito della Repubblica per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato e per l’inclusione sociale

Ci sono anche cinque romani tra i trentasei cittadini insigniti di onorificenze al merito della Repubblica italiana dal presidente Sergio Mattarella. Tra loro un sacerdote, don Luigi D’Errico, 58 anni, referente del settore disabili e catechesi dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma e dal 2007 parroco a Santi Martiri dell’Uganda all’Ardeatino. Il titolo, si legge nella motivazione, gli è stato assegnato «per il suo quotidiano impegno a favore di una politica di reale inclusione delle persone con disabilità e per il contrasto alla povertà e alla marginalità sociale». Sua, infatti, l’intuizione di fondare le case-famiglia “Rifugio per Agar”, dedicata a donne e bambini vittime di maltrattamenti, e “Casa Betlemme”, che con l’aiuto di altre parrocchie accoglie famiglie senza dimora. Un’onorificenza che il sacerdote non considera come un riconoscimento personale «ma di tutte quelle persone che in diocesi stanno ascoltando il grido della città. È importante – dice – far emergere tutte le realtà, compresa quella delle persone con disabilità e delle mamme che danno la vita per i figli più fragili». Il sacerdote, che inizialmente ha pensato si trattasse di uno scherzo, confessa di avere «grande stima per Mattarella. La sua voce, unita a quella di Papa Francesco, riporta l’attenzione in modo speciale sui poveri e sui disabili. Penso sia un assist stupendo, due grandi esponenti che rimarcano che nessuna società può fare a meno di quelle persone che il mondo considera “scarti”».

Un parterre in “rosa”, quello dei premiati, considerato che più della metà dei titoli, 21 per l’esattezza, sono stati assegnati a donne, tre delle quali sono romane. Chiara Amirante, 54 anni, fondatrice e presidente della Comunità Nuovi Orizzonti e consultrice di due Pontifici Consigli della Santa Sede; Cinzia Grassi, 62enne medico chirurgo, specialista in pediatria, dal 1988 al 2018 dirigente medico della polizia; Elisabetta Iannelli, 52 anni, dal 2004 segretario generale della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia e membro del Comitato scientifico dell’osservatorio permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. Nella rosa dei premiati anche il 40enne Danilo Galli autista dell’Atac. Gli insigniti sono stati individuati dal presidente Mattarella, “motu proprio”, tra coloro che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato e in favore dell’inclusione sociale.

Chiara Amirante inizia l’avventura di Nuovi Orizzonti nel 1991 quando decide di incontrare i giovani in grave disagio che trascorrono la notte alla stazione Termini. Da qui prende le mosse il suo impegno nel recupero dei giovani con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e prostituzione. La motivazione dell’onorificenza mette infatti in risalto «il suo straordinario contributo al recupero delle marginalità e fragilità sociali e al contrasto alle dipendenze». Oggi Nuovi Orizzonti, che nel 2010 è stata riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i laici come Associazione privata internazionale di fedeli, ha 230 centri di accoglienza e 6 “Cittadelle cielo” nel mondo.

Danilo Galli è stato insignito dell’onorificenza «per il suo coraggioso e tempestivo intervento nel soccorso a una donna che minacciava di gettarsi da un viadotto». Nel settembre scorso infatti l’autista transitava sul ponte di via della Valli quando ha visto una donna che stava per lanciarsi nel vuoto. Senza pensarci ha fermato l’autobus ed è corso a salvarla. Cinzia Grassi è commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana «per la sua importante opera di sensibilizzazione e conoscenza della patologia del diabete giovanile insulino-dipendente e di promozione di una cultura di contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni». In prima linea nel contrasto all’abuso, al maltrattamento e alla pornografia a danno dell’infanzia, nel 2006, in memoria del figlio, ha fondato “Edoardo con noi”, onlus impegnata nella raccolta fondi per la ricerca scientifica per il diabete giovanile.

A Elisabetta Iannelli il riconoscimento «per l’impegno profuso nella tutela dei diritti dei malati oncologici e nella difesa della loro qualità di vita». Quando aveva 24 anni le fu diagnosticato un cancro e, coniando il motto “Il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la mia vita con il cancro”, ha aiutato gli altri malati a convivere con la malattia senza rinunciare alla vita.

29 dicembre 2020