Don Guanella, presto il primo ciak di “Ho amici in paradiso”

Il regista Fabrizio Maria Cortese girerà una commedia coinvolgendo anche otto ospiti del centro che reciteranno insieme ad attori professionisti

Il regista Fabrizio Maria Cortese girerà una commedia nell’ istituto coinvolgendo anche otto ospiti del centro che reciteranno insieme ad attori professionisti

Un faccendiere condannato ai servizi sociali presso il don Guanella di Roma. Dopo lo smarrimento iniziale arriva il capovolgimento della sua vita, le amicizie con le persone disabili che vivono nell’ istituto, una storia d’amore e un finale a sorpresa. E’ la trama del film “Ho amici in paradiso” del regista e attore salentino Fabrizio Maria Cortese, che inizierà a girare tra pochi giorni in un set particolare: l’Opera don Guanella di Roma.

E anche il cast è speciale. Infatti, insieme ad attori noti recitano anche 8 ragazzi disabili accolti nel Centro che ne ospita 350, e che nel lungometraggio interpretano la parte di Nicola, Salvatore, Marcello, Antonio, Francesco, Carmelina, Natale e Fabrizio. Una commedia agrodolce con momenti di allegria di azione ma anche tanta commozione.

«Il progetto – racconta il regista Cortese – è nato proprio un anno fa, mentre collaboravo alla realizzazione di una rappresentazione teatrale per la tradizionale festa dell’Incontro promossa dal Centro guanelliano, e osservavo i ragazzi sul palco, impegnati a condividere il frutto dei diversi laboratori teatrali e musicali seguiti durante l’anno».

Cortese prepara il soggetto in tre giorni. Poi il trattamento tra giugno e settembre e il lavoro di sceneggiatura fino a maggio insieme a Giulia Lusetti e Stefano Piani. E da dicembre gli ospiti del centro scelti per recitare, hanno seguito una fase di preparazione. “Abbiamo creato – spiega ancora il regista che nel film recita con loro – dei Laboratori di improvvisazione, per creare il gruppo, e mettere i ragazzi a loro agio sul set che è uno spazio definito».

E grande soddisfazione anche dal centro Don Guanella. “Questo film – sottolinea don Pino Venerito, direttore del Centro di riabilitazione- è per i nostri ragazzi un sogno che permette loro di vivere da protagonisti il mondo dello spettacolo, crescere emotivamente nelle relazioni sociali, arricchire in particolare la società grazie al loro contributo di creatività e valori, spesso misconosciuto o sottovalutato”

E tanta emozione da parte degli interpreti. Stefano, 64 anni, disabile, che nel film interpreta la parte di Fabrizio, ha scritto su un piccolo foglio diretto al regista: «Il cinema è esperienza , cultura, manifestazione che ti arricchisce nell’anima e ti fa provare quel senso di cultura mai provata in vita tua. Ti fa innamorare di donne stupende che ti danno la vita. E infine ti fa provare ad essere attore di te stesso. Bisogna immaginare che siamo tutti chiamati a fare questa esperienza».

E alcuni attraverso le riprese hanno rivissuto alcuni momenti della loro vita. «Un’avventura che mi ha aiutato a rileggere la mia – racconta Rocco, 62 anni, in carrozzina, di origine albanese – L’iniziale difficoltà ad integrarmi. La domanda: chi sono io per gli altri? E poi il salto, grazie alle premure di tutti, dal portiere al direttore del Centro. Dopo 2 giorni mangiavo con gli altri. Dopo una settimana, imboccavo io chi non ce la faceva a mangiare da solo».

Prodotto dalla Golden Hour films il progetto è stato presentato al Ministero dei beni culturali come opera prima ad interesse nazionale per l’alto valore culturale; sarà distribuito in Italia e all’estero e, a motivo del suo contenuto, presentato nei più importanti festival europei. L’uscita è prevista entro la fine del 2015 in concomitanza con la conclusione del centenario della nascita al cielo di San Luigi Guanella.

 

25 giugno 2015