Don Di Noto sul caso Noemi: «Denunciare subito»

Il sacerdote, fondatore dell’associazione Meter onlus a tutela dell’infanzia lancia l’allarme sulla violenza che molti giovani vivono nelle famiglie e nella società

Non abbassare mai la guardia nei confronti dei giovani e denunciare ai primi segnali di violenza e minacce. È l’appello lanciato da don Fortunato Di Noto, presidente dell’associazione Meter onlus a tutela dell’infanzia e l’adolescenza, subito dopo la scoperta, avvenuta ieri pomeriggio, mercoledì 13 settembre, dell’omicidio di Noemi Durini, la 16enne pugliese accoltellata dal fidanzatino di 17 anni che aveva poi nascosto il cadavere nelle campagne di Santa Maria di Leuca.

«Non tutti i giovani non amano – ha detto il sacerdote – ma non è più tollerabile questa forma di violenza proprio tra le nuove generazioni. Nelle scuole, nelle famiglie dobbiamo parlare della inviolabilità della vita umana, è una guerra offensiva silente e devastante. Tutte le agenzie educative non devono abbassare la guardia, e denunciare ai primi segnali di sopraffazione e minacce. I casi aumentano sempre di più, soprattutto tra i giovani ».

Ma la mamma di Noemi sostiene di aver
presentato delle denunce contro il fidanzato della figlia perché lo riteneva violento ma queste non sarebbero mai state prese in considerazione. A tale proposito il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il Csm questa mattina hanno avviato accertamenti.

Don Di Noto esprime quindi la vicinanza
dell’associazione Meter «ai familiari e a chi con dolore partecipa all’ennesimo omicidio che non può essere chiamato per amore, perché quello non è amore, è dominio, sopraffazione, negazione della vita e della stessa sostanza dell’amore. Le nostre parole sono rivolte a tutte le vittime, non soltanto minorenni, ma anche adulte, fragili e deboli che spesso non hanno attorno a loro una rete di protezione, anzi spesso giustificati dalla cultura del non amore e della pretesa di cancellare la vita come un file». Il 17enne arrestato ieri sera ha tentato di difendersi davanti agli investigatori sostenendo che il coltello era proprio di Noemi la quale voleva uccidere la famiglia di lui.

 

14 settembre 2017