Domenico Delle Foglie alla guida di Mcl

Nella sede romana il passaggio di consegne con il presidente uscente Carlo Costalli. La lettera agli iscritti: «Siamo un popolo coraggioso e generoso»

Cambio della guardia al vertice del Movimento cristiano lavoratori (Mcl): Domenico Delle Foglie succede a Carlo Costalli. Un avvicendamento avvenuto in un clima di «grande cordialità, nella comune consapevolezza di dover garantire continuità a un Movimento che in questi anni si è contraddistinto per la sua vocazione ecclesiale e sociale», si legge nella lettera indirizzata dal presidente eletto a tutti gli iscritti. «Mi impegno a ricoprire il mio ruolo di presidente, per il tempo che mi sarà dato, con onore e disciplina, secondo l’indirizzo della nostra Costituzione repubblicana per chi ricopre un impegno pubblico – scrive ancora Delle Foglie -. E nel rispetto rigoroso dello Statuto di Mcl, del mandato congressuale, delle prerogative attribuite e dei limiti imposti al ruolo di chi presiede. Ma sarò accanto a voi nello spirito di Francesco, perché a me piace il profumo del popolo».

Nelle parole del nuovo presidente, inevitabile il riferimento alla pandemia «che ha strappato tante vite e ha letteralmente martoriato alcune aree del Paese». In quel clima, «era una consolazione ascoltare le testimonianze dell’azione generosa dei nostri circoli e dei nostri volontari per aiutare i più deboli. In tanti territori, da Nord a Sud, e senza curarsi di sé. In uno slancio di generosità che deve renderci tutti orgogliosi. Anche di questo – l’analisi di Delle Foglie – c’è stata l’eco nel Consiglio generale che mi ha eletto. Penso in questo momento anche ai nostri assistenti ecclesiastici, a cominciare da don Francesco Poli nella sua martoriata Bergamo, che hanno portato conforto agli ammalati. Tutto ciò mi ha reso ancora più fiero di appartenere a questo popolo. E per me, che non ho mai dimenticato di essere un figlio del popolo, essere accanto a tutti voi è un grande privilegio».

Quindi, il pensiero del presidente eletto va «a quanti animano i nostri splendidi circoli, a quanti danno vigore a tutte le nostre opere, a quanti rendono visibile nei loro territori la Dottrina sociale della Chiesa, a quanti spendono il proprio tempo per sostenere i lavoratori e le loro famiglie, a quanti sanno promuovere il dialogo ed esercitano la responsabilità sociale, a quanti praticano la carità intellettuale, a quanti privilegiano i poveri e i più deboli, a chi dà una mano in parrocchia o in diocesi». A tutti loro, «chiedo solo di continuare a farlo salvaguardando l’identità e i valori del Movimento». Da ultimo, rivolto ai giovani: «Sappiate che non sarete mai soli».

3 luglio 2020