Docenti e famiglie “a lezione” sui segreti delle nuove tecnologie

45 insegnanti coinvolti nel progetto condotto dal Forum nazionale delle associazioni familiari. A settembre tocca anche ai genitori

Gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado degli istituti comprensivi Nino Rota, Pallavicini e Poggiali Spizzichino di Roma tornano sui banchi di scuola per imparare a “insegnare” ai loro alunni in modo nuovo, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e digitale: è stato anche questo il percorso della prima fase di “StEm – Storie Emozionali’, progetto condotto come capofila dal Forum delle associazioni familiari, vincitore del bando Nuove Generazioni.

Al termine dell’anno scolastico, i 400 bambini dai 5 ai 12 anni appartenenti a 18 classi dei tre istituti comprensivi che partecipano all’iniziativa hanno salutato i laboratori di alfabetizzazione emotiva, condotti da psicologi e pedagogisti esperti. «Quaranta ore per ogni classe – spiega una nota – incentrate sul riconoscimento delle emozioni, delle competenze relazionali, della gestione dei conflitti: in breve, sull’intelligenza emotiva e sociale. In base a numerosi studi, infatti, lo sviluppo di queste capacità e competenze è decisivo per potenziare l’apprendimento degli alunni».

Molto positivi i riscontri pervenuti dai ragazzi e dai loro insegnanti, che hanno seguito insieme l’intero percorso, così da apprendere, in 120 ore di formazione per ciascun istituto scolastico che proseguiranno fino a fine anno, modalità di potenziamento dell’intelligenza emotiva e come imparare le nuove metodologie didattiche. Strumenti e competenze che i 45 docenti interessati hanno già iniziato a utilizzare pure in altre classi, per proporre le rispettive materie in modo nuovo e divertente. E che saranno loro molto utili a settembre partiranno i laboratori di coding gestiti direttamente da loro.

Ma il ritorno sui banchi di scuola per il nuovo anno scolastico vedrà un’altra novità importante: in classe ci saranno anche le famiglie, che cominceranno la loro formazione al coding e al digitale: un modo divertente per imparare un linguaggio nuovo da poter condividere con i propri figli. «Ma anche, nel contempo, l’opportunità – aggiunge la nota – per confrontarsi con altri genitori e con gli esperti sulle potenzialità, i rischi e l’importanza dei nuovi strumenti di comunicazione nel rapporto in famiglia e per un loro utilizzo pieno e consapevole».

Il progetto è stato selezionato nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

3 giugno 2019