Disturbi alimentari, parte la campagna di DonnaDonna

Pronto il calendario ecumenico e interreligioso dell’associazione, che festeggia 10 anni di attività. Il progetto della Casa del sorriso

È pronto per essere compagno di viaggio nel nuovo anno alle porte il calendario “ecumenico e interreligioso” realizzato dall’associazione DonnaDonna onlus, fondata nel 2009 da Nadia Accetti, che festeggia i 10 anni di attività spesi a informare e sensibilizzare sui disturbi dell’alimentazione. «Hanno posato donne e uomini di diverse culture e religioni – spiega Accetti -, impegnati in ambiti professionali disparati ma tutti uniti per la salute, la lotta agli stereotipi e ai fabbricatori di idoli». Ci sono i volti di soldatesse dell’esercito, dell’aeronautica e della marina militare, di giornaliste e di donne impegnate nell’associazionismo e poi quelli delle consacrate: «Tutti con i loro sorrisi ricordano che ciascuno di noi è un capolavoro da amare e che deve lasciarsi amare».

L’impegno di Nadia nasce dalla sua personale esperienza di malattia: «Il mio grido di dolore è stato ascoltato allora da alcuni monaci Benedettini – racconta -, che nel loro monastero mi hanno fatta sentire accolta, restituendomi quella dignità che pensavo di avere perduto». Oggi il suo impegno è quello di «continuare ad asciugare tante lacrime, facendo sperimentare concretamente quello “stare con” che è rendere visibile l’amore incondizionato di Dio». Anche con la realizzazione «di una struttura di accoglienza, la “Casa del sorriso”, che spero potrà essere luogo per accogliere chi è vittima di una dipendenza legata al cibo, a partire da una proposta spirituale, nel riconoscere il vero nutrimento nel corpo e nella Parola di Cristo».

La campagna di sensibilizzazione per il 2020 si è aperta ufficialmente nelle scorse settimane «con la simbolica piantumazione di una palma donata dall’organizzazione ecologica KklItalia onlus, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne», ricorda Accetti; sulla terrazza del Pincio, alla presenza, tra gli altri, dell’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Oren David e del vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria della diocesi, «abbiamo ribadito che il corpo della donna è vita, coinvolgendo anche alcuni alunni delle scuole per diffondere messaggi di vita e d’amore ai giovani».

Proprio le scuole, oltre agli ospedali romani «che saranno coinvolti, ospitandola ciascuno mese per mese», saranno destinatarie del progetto della mostra fotografica itinerante, «altra modalità per diffondere messaggi di luce proprio come è nell’etimologia della fotografia», sottolinea Accetti. Ancora, con gli studenti delle scuole secondarie, in collaborazione con l’Ufficio scuola della diocesi, «lavoreremo sul valore dello sguardo, prima forma di accoglienza, oltre la cultura dei selfie e dei social»; per i bambini della primaria invece è in cantiere un progetto contro gli stereotipi e ogni forma di discriminazione.

9 dicembre 2019