Distrutte o danneggiate dal terremoto il 70% delle scuole di Haiti

Il rappresentante Unicef Maes: «Danni peggiori di quanto pensassimo. Ma apprendimento e insegnamento devono continuare». 230mila a rischio abbandono

A più di un mese dal terremoto che ha colpito Haiti, nell’estate appena terminata, restano ancora danneggiate o distrutte circa 70 scuole su 100 nella parte sudoccidentale del Paese. Nei tre dipartimenti colpiti, sono circa 300mila i bambini che stanno iniziando gradualmente a tornare a scuola, grazie al supporto della campagna Unicef per il ritorno in classe, ma si stima che siano più di 230mila i piccoli a rischio di abbandono scolastico nei dipartimenti di Great Southern, se non saranno riaperte le strutture. «Più a lungo i bambini aspettano, più difficile sarà riportarli a scuola – commenta il rappresentante Unicef ad Haiti Bruno Maes -. Sono scioccato di vedere così tante scuole distrutte o danneggiate dal terremoto – aggiunge -. La portata dei danni agli edifici scolastici  è peggiore di quanto pensassimo all’inizio. Riparare o ricostruire queste scuole richiederà tempo e risorse. Con o senza scuole, l’apprendimento e l’insegnamento devono continuare».

Il terremoto ha ritardato la riapertura delle scuole già di un mese, spiegano dal Fondo delle Nazioni Unite. «Molte famiglie hanno perso i loro salari e lottano per far fronte alle spese per l’istruzione dei loro figli. Ogni giorno fuori dalle classi spingerà ancora più bambini verso violenze, abusi, sfruttamento, migrazione forzata e anche reclutamento in gang», è l’analisi. Proprio per questo, insieme al ministero dell’Istruzione, l’Unicef sta esplorando diverse strategie per rispondere al numero ridotto di aule attualmente disponibili. Ad esempio, le scuole ancora in funzione ospiteranno gli studenti delle scuole distrutte, utilizzando la modalità del doppio turno. In alcune scuole distrutte, poi, la fase iniziale del lavoro di ricostruzione dovrebbe accelerare nelle prossime settimane, se ci saranno risorse disponibili. Circa 150 nuove scuole saranno ricostruite e saranno allestiti 900 spazi temporanei per l’apprendimento.

L’Unicef ha iniziato anche a distribuire materiale scolastico nelle aree colpite dal terremoto. Con il graduale ritorno a scuola nei prossimi giorni e settimane, in totale, circa 100mila bambini riceveranno il proprio kit scolastico. Ancora, in collaborazione con il governo haitiano, l’Unicef aiuterà a fornire supporto per la salute mentale e psicosociale a studenti e insegnanti e incentivi per gli insegnanti. «Nonostante le attuali tensioni ad Haiti, tornare in classe nelle zone colpite dal terremoto significa molto più che riprendere a studiare – prosegue Maes -. La scuola è il luogo in cui i bambini si ricongiungono con i loro amici, superano il trauma e tornano alla normalità attraverso il gioco. Questo primo giorno di scuola nel sud-ovest di Haiti è l’inizio di un nuovo capitolo nella vita dei bambini colpiti dal terremoto, un segno di speranza e di gioia per loro e per i loro genitori». Ma servono fondi: 25,5 milioni di dollari – è l’appello urgente dell’Unicef – per costruire nuove scuole, riparare quelle danneggiate e rispondete ai bisogni immediati dell’istruzione dei bambini colpiti. Finora, è stato ricevuto meno del 20% dei fondi richiesti.

7 ottobre 2021