Disastro ferroviario di Brandizzo, Zuppi: «Non assistiamo rassegnati»

Il presidente dei vescovi italiani interviene dopo la strage nel cantiere in provincia di Torino. «È in gioco la dignità di noi stessi: la sicurezza nei luoghi di lavoro è frutto di tante responsabilità sociali, economiche e politiche che devono convergere al servizio dei lavoratori»

Il più giovane tra i deceduti, Kevin Laganà, aveva 22 anni ed era originario di Vercelli. Di Chivasso invece il più grande, Giuseppe Aversa, 49 anni. Con loro hanno perso la vita, nella strage ferroviaria di ieri, 31 agosto, a Brandizzo (Torino) anche Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, nato a Capua ma residente a Brandizzo; Giuseppe Saverio Lombardo, nato a Marsala e residente a Vercelli. Un treno regionale li ha travolti e uccisi mentre erano al lavoro sulla ferrovia.

Una «tragica morte», la definisce il presidente dei vescovi italiani Matteo Zuppi, che «accende ancora una volta i riflettori sul dramma delle morti bianche. Purtroppo – aggiunge -, ogni giorno nel nostro Paese piangiamo perdite incomprensibili di vite umane strappate alle loro famiglie e alla comunità». Nelle sue parole, il «profondo dolore» per quanto avvenuto, espresso in comunione con l’arcivescovo di Torino Roberto Repole, e «la vicinanza delle Chiese in Italia ai familiari dei cinque operai». Ma anche l’invito, nel «pregare per loro e per il macchinista coinvolto nell’incidente» a «non assistere rassegnati a queste tragedie che si ripetono: non si tratta di una media statistica (che ogni giorno vede tre vittime), ma di volti, di persone. È una grave perdita per tutti».

Zuppi lo ribadisce con forza: «È in gioco la dignità di noi stessi: la sicurezza nei luoghi di lavoro è frutto di tante responsabilità sociali, economiche e politiche che devono convergere al servizio dei lavoratori. La più grande ricchezza sono le persone. Come ha ricordato Papa Francesco: “La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore”». Quindi, la conclusione con la preghiera alla Vergine della Consolata, «perché dia conforto ai familiari delle vittime e a quanti sono coinvolti in questa tragedia».

1° settembre 2023