Diritti umani, libertà di parola e parità di genere, valori europei da salvaguardare

Il sondaggio Eurobarometro: il 52% degli intervistati considera i cambiamenti climatici il problema ambientale più urgente; il 59% è favorevole all’Ue

Una chiara maggioranza dei cittadini europei vede la protezione dei diritti umani nel mondo (48%), la libertà di parola (38%), l’uguaglianza di genere (38%) e la solidarietà tra gli Stati membri dell’Ue (33%) come i principali valori da preservare. Ed ancora: sebbene la classifica delle priorità mostri una variazione significativa tra i singoli Stati membri, per la prima volta il cambiamento climatico è in cima alla lista delle questioni importanti per i cittadini europei: quasi un terzo degli intervistati (32%) vuole che il Parlamento affronti la lotta ai cambiamenti climatici come priorità principale. La lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (31%), la lotta al terrorismo (24%) e la lotta alla disoccupazione (24%) sono le altre materie indicate come prioritarie. Sono i risultati del sondaggio Eurobarometro, condotto dall’8 al 22 ottobre 2019 in tutti i 28 Stati membri dell’Ue. Sono state intervistate dal vivo 27.607 persone, estratte a sorte come campione rappresentativo di tutta la popolazione di età pari o superiore a 15 anni.

Anche in Italia la lotta ai cambiamenti climatici è salita nella scala delle priorità da affrontare, affiancando al secondo posto la necessità di sviluppare una politica comune di immigrazione e integrazione (25%). Un risultato secondo solo alla lotta alla disoccupazione giovanile e all’impegno per raggiungere la piena occupazione nella Ue, considerati prioritari per il 37% degli italiani. Nel corso dell’ultimo anno, le manifestazioni per il clima guidate dai giovani hanno mobilitato milioni di cittadini nell’Ue e nel mondo. I dati dell’Eurobarometro riflettono questo trend: la maggioranza assoluta degli intervistati (52%) considera i cambiamenti climatici il problema ambientale più urgente, seguito dall’inquinamento atmosferico (35%), dall’inquinamento marittimo (31%), dalla deforestazione (28%) e dalla crescente quantità di rifiuti (28%). Inoltre, quasi sei europei su dieci ritengono che le proteste guidate dai giovani abbiano contribuito – tanto a livello europeo quanto a livello nazionale – al varo di nuove misure per affrontare l’emergenza climatica.

Con quasi sei europei su dieci (59%) a favore dell’appartenenza del loro Paese all’Unione europea, il sostegno dei cittadini all’Ue si mantiene elevato per il terzo anno consecutivo. I risultati del sondaggio condotto nell’ottobre 2019 mostrano anche un aumento del livello di soddisfazione per il modo in cui la democrazia funziona nell’Unione: il 52% (+3 punti) degli europei condivide questo sentimento, sottolineando positivamente l’influenza esercitata dalle recenti elezioni europee e dalla maggiore affluenza degli elettori nel processo elettorale. I cittadini vorrebbero che il Parlamento svolgesse un ruolo più incisivo: il 58% degli intervistati chiede infatti un’Assemblea più influente. Si tratta di un aumento di 7 punti percentuali dalla primavera del 2019, arrivando a toccare il risultato più elevato dal 2007.

Infine, l’Eurobarometro offre alcune indicazioni su quali tipo di informazioni relative all’Ue potrebbero interessare di più i cittadini e su come questi ultimi potrebbero essere maggiormente coinvolti nell’elaborazione delle politiche dell’Unione. In totale, tre quarti degli europei (77%) vorrebbero ricevere maggiori informazioni sulle attività delle istituzioni europee. Le conseguenze concrete della legislazione dell’Ue a livello locale, regionale e nazionale, nonché le attività del Parlamento europeo e dei suoi membri sono tra i settori più rilevanti per i cittadini.

10 dicembre 2019