Diocesi di Hong Kong: «Estremamente preoccupati» per il cardinale Zen

La nota diffusa dopo l’arresto e il rilascio su cauzione del cardinale 90enne, vescovo emerito della città e noto sostenitore del movimento democratico, fermato con altri 4 attivisti

La Chiesa cattolica di Hong Kong prende la parola dopo l’«incidente» di ieri, 11 maggio: l’arresto e il successivo rilascio su cauzione del cardinale Joseph Zen, vescovo emerito della città, 90 anni, fermato dalla polizia insieme ad altre 4 persone con l’accusa di «collusione con forze straniere» nell’ambito della gestione del “612 Humanitarian Relief Fund”, un fondo che ha aiutato i manifestanti arrestati durante le proteste pro-democrazia e anti-Cina nel 2019 a pagare le spese legali e mediche.

«La diocesi cattolica di Hong Kong – si legge nella nota diffusa oggi, 12 maggio – è estremamente preoccupata per la condizione e la sicurezza del cardinale Joseph Zen e per lui rivolgiamo le nostre preghiere speciali. Abbiamo sempre sostenuto lo stato di diritto. Confidiamo che in futuro continueremo a godere della libertà religiosa a Hong Kong ai sensi della Basic Law». E ancora: «Esortiamo la polizia di Hong Kong e le autorità giudiziarie a trattare il caso del cardinale Zen secondo giustizia, tenendo conto della nostra concreta situazione umana. Come cristiani, siamo fermamente convinti che “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla” (Sal 23:1)».

Ieri sera il porporato è stato rilasciato su cauzione dalla stazione di polizia di Chai Wan intorno alle 23, ora locale. Non ha rilasciato dichiarazioni, è entrato in un’auto privata e se ne è andato via. Era accompagnato da cinque persone. Immediatamente dopo l’arresto, la Santa Sede aveva affermato di apprendere la notizia dell’arresto «con preoccupazione» e di seguire «con estrema attenzione l’evolversi della situazione».

12 maggio 2022