Didattica a distanza, le difficoltà dei ragazzi più vulnerabili

La denuncia di Save the Children nell’analisi dei dati del progetto Fuoriclasse contro la dispersione, dopo 3 settimane di chiusura delle scuole

A 3 settimane dalla chiusura delle scuole – 5 in alcune zone del nord -, Save the Children fa il punto sulle disuguaglianze e l’isolamento didattico e personale dei bambini e ragazzi più vulnerabili, già a rischio di esclusione e dispersone scolastica. Fenomeni che si stanno ulteriormente aggravando, denunciano dall’organizzazione, riportando dati relativi agli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado che partecipano al progetto Fuoriclasse contro la dispersione scolastica. Basti pensare che «in alcuni dei contesti più difficili per la maggiore fragilità socio-economica delle famiglie – riferiscono da Save the Children -, il 46% si è ritrovato a casa senza un pc o un tablet che gli permettesse di seguire la didattica a distanza e il 51% senza l’accesso a internet».

La mancanza dei supporti di base necessari può rappresentare un limite difficilmente superabile, che si somma, in negativo, alla sfida che molte scuole stanno affrontando con fatica nell’avviare la didattica online, dovendo provvedere in tutta fretta e con pochi mezzi alla formazione di base dei docenti su tecnologia e metodologie di insegnamento indispensabili per garantire l’efficacia della didattica a distanza. Stando agli ultimi dati infatti quasi la metà degli insegnanti italiani (48%) non aveva ricevuto alcun training formale sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica e solo poco più di 1 su 3 (36%) si sentiva particolarmente preparato nell’utilizzarle.

«Nei nostri centri attivi in tutta Italia siamo in contatto continuo con bambini e ragazzi che rischiano di rimanere isolati – spiega la direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children Raffaela Milano −, con il rischio di una regressione nell’apprendimento e nella motivazione allo studio. Per questo abbiamo lanciato nei giorni scorsi un appello al governo perché utilizzi rapidamente i fondi destinati alla didattica online ma ci siamo anche attivati subito per ristabilire il collegamento degli studenti che partecipano ai nostri progetti legati alle scuole con i loro docenti e con la loro classe».

2 aprile 2020