“Diciamo insieme grazie”: l’omaggio degli street artist al personale sanitario
Il progetto, promosso dalla Regione, coinvolge 12 ospedali della Capitale e del Lazio: fino a ottobre muri esterni o interni delle strutture verranno arricchiti dalle opere degli artisti
Ringraziare il personale sanitario per il lavoro svolto durante la fase acuta della pandemia da coronavirus ma anche lasciare un segno per ricordare che non è stata ancora detta la parola fine. Questo lo scopo dell’iniziativa “Diciamo insieme grazie”, che vedrà coinvolti 12 ospedali della Capitale e del Lazio nei quali verranno realizzate opere di street art da alcuni dei più famosi artisti italiani. Il progetto, promosso dalla Regione, è stato presentato ieri mattina, 22 luglio, con una conferenza stampa negli spazi esterni dell’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, nel quartiere Gianicolense.
«Da oggi e fino a ottobre – ha spiegato Sabina Minutillo, esperta di comunicazione e tra gli ideatori dell’iniziativa artistica – muri esterni o interni delle diverse strutture ospedaliere verranno arricchiti dalle opere degli artisti che hanno aderito con entusiasmo e che esprimeranno in modo diverso, ciascuno secondo la propria sensibilità, un messaggio a ricordo di quanto la pandemia ha comportato». In particolare, ha detto ancora la promotrice del progetto, insieme all’esperto di arte e comunicazione Renato Fontana, «a nome della cittadinanza, desideriamo dire grazie in modo simbolico a chi si è speso con sacrificio e dedizione mediante opere che hanno come nodo tematico centrale l’emergenza sanitaria ma che si sviluppano anche rispetto a temi correlati, come la tutela e la cura dell’ambiente». Per Minutillo è importante che quanto verrà realizzato «duri nel tempo, per il valore civile e sociale che questa iniziativa vuole avere». Per questo ha ringraziato «l’industria Mapei, che ci ha sostenuto da subito fornendo non solo i materiali necessari ma anche una consulenza proprio per la tutela delle opere».
Certo che «con queste opere il lavoro straordinario fatto in questi mesi dal nostro personale sanitario resterà negli occhi e nella memoria di tutti noi» è Albino Ruberti, capo di Gabinetto della Regione Lazio. «In un momento delicato come quello che stiamo vivendo – ha aggiunto -, l’arte resta uno dei mezzi più potenti per restituire speranza e bellezza perché parla a tutti». Dello stesso avviso Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio: «Voglio ringraziare gli street artist per il loro impegno e la loro passione – ha detto nel suo saluto – perché attraverso l’arte vogliamo rendere omaggio a tutti quegli operatori sanitari che in questi mesi hanno contrastato in prima linea la diffusione del virus». Sono oltre un milione i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari in Italia, circa 100mila nel Lazio.
Ad aprire la conferenza era stato Fabrizio D’Alba, direttore generale dell’ospedale San Camillo-Forlanini, che si è detto «emozionato per un progetto volto a essere segno per la cittadinanza, per ricordare come la nostra nazione ha affrontato con responsabilità e abnegazione un momento drammatico». Al termine della presentazione è stato possibile visionare il work in progress dell’opera che i gemelli Marco e Andrea Mangione, in arte Gummy Gue, stanno realizzando al San Camillo-Forlanini: il duo artistico sta decorando in questi giorni una parete lunga 25 metri e alta 8. I colori predominanti del loro murales, integrati da sprazzi di luce gialla, sono il verde e l’azzurro, a richiamare le tonalità degli interni degli ambienti ospedalieri. Il linguaggio è astratto: linee, piani e forme circolari, dislocati su due livelli, si sviluppano in senso orizzontale, intersecandosi per rendere la connessione tra gli spazi. «Nell’insieme si colgono anche rimandi a strumenti ospedalieri – ha illustrato Minutillo – come stetoscopi, mascherine e computer, simboli del lavoro frenetico nel tempo dell’emergenza».
Gli altri street-artist coinvolti sono Agostino Iacurci, Alice Pasquini, Greg Jager, Jonathan Calugi, Joys, Krayon, Lucamaleonte e Studio tuta. Invece gli altri nosocomi romani che oltre al San Camillo-Forlanini hanno aderito alla proposta sono Istituti Fisioterapici Ospitalieri, Inmi Lazzaro Spallanzani, Ospedale San Filippo Neri, Ospedale Sandro Pertini, Ospedale Sant’Eugenio, Policlinico Universitario Gemelli, Policlinico Tor Vergata. Ancora, a livello regionale, partecipano al progetto l’Ospedale di Belcolle di Viterbo, il San Camillo de Lellis di Rieti, lo Spaziani di Frosinone e il Santa Maria Goretti di Latina.
23 luglio 2020