Dialogo ebraico-cristiano: la Giornata il 17 gennaio

Appuntamento al Museo Ebraico di Roma per una riflessione su “Ebraismo e cristianesimo alla prova della pandemia”. Il saluto introduttivo del cardinale De Donatis e le riflessioni del rabbino capo della comunità ebraica di Roma Di Segni e del cardinale Tolentino de Mendonca, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa

“Ebraismo e cristianesimo alla prova della pandemia”: questo il tema della prossima Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, in programma lunedì prossimo, 17 gennaio, al Museo Ebraico di Roma, in via Catalana. In “casa ebraica” dunque, come già lo scorso anno, dato che la struttura si trova all’interno del Tempio Maggiore. Dopo i saluti introduttivi del cardinale vicario Angelo De Donatis, il rabbino capo della Comunità ebraica della Capitale Riccardo Di Segni e il cardinale José Tolentino de Mendonca, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa , si confronteranno sul tema “Le risorse spirituali e umane di ebraismo e cristianesimo, alla prova della pandemia”, scelto concordemente. Nel rispetto della normativa anti Covid vigente, l’appuntamento non prevede la presenza di pubblico ma sarà trasmesso in diretta televisiva su Telepace (canale 75 del digitale terrestre) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

«In questo tempo eccezionale siamo assieme, fianco a fianco- sottolinea De Donatis -, e, come l’autore del Qholet, ci lasciamo interpellare. Siamo inquieti, infatti. Nella pandemia abbiamo toccato con mano, senza equivoci, la verità della nostra fragilità. Ma siamo anche pieni di speranza. Dalla crisi, ci ha esortato Papa Francesco, si può uscire peggiori o migliori. E noi vogliamo uscirne migliori». Nelle parole di monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso ed i nuovi culti della diocesi di Roma, «l’intento comune è di offrire a partire dalle proprie radici le risorse spirituali e le indicazioni per affrontare il nostro tempo, così eccezionalmente segnato da una fragilità globale, con fiducia, in maniera saggia, sapendo che le prove della storia devono spingere i credenti a misurarsi con esse a partire dalla forza delle Scritture ebraica e cristiana e dalla saggezza e dalla sapienza che esse contengono. Sarà un dialogo – prosegue – corroborato dalla fraternità che ci vede assieme da molti anni; il luogo è significativo come è significativo il desiderio di accoglierci per la seconda volta nel quartiere ebraico».

Le radici della Giornata affondano nelle indicazioni scaturite dal Concilio ecumenico Vaticano II, in particolare con il decreto Nostra Aetate. In questo spirito, la Conferenza episcopale italiana nel settembre 1989 volle istituirla dandole cadenza annuale il 17 gennaio, alla vigilia della “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”.

14 gennaio 2022