I detenuti di Isola solidale cucinano per i bambini della Terra dei fuochi
Il pranzo sarà offerto mercoledì 24 dopo l’incontro con Papa Francesco. Tina Zaccaria di “Angeli guerrieri della terra dei fuochi”: «Rispetto per il creato prima forma d’amore verso i bambini»
Un pranzo speciale verrà preparato, mercoledì 24, dai detenuti del progetto Isola Solidale per i bambini oncologici in arrivo dalla terra dei fuochi (in particolare dai comuni di Giugliano e Casalnuovo) per incontrare Papa Francesco. Dopo l’udienza con il pontefice, i bambini si recheranno nella struttura di via Ardeatina, che da oltre 50 anni accoglie detenuti in permesso premio o che si trovano privi di riferimenti familiari e in stato di difficoltà economica.
Il pranzo verrà cucinato e servito dai detenuti, mentre le materie prime verranno fornite dal Centro Agroalimentare di Roma. Il pane e la pizza, invece, arriveranno attraverso il progetto “Il pane a chi serve 2.0” delle Acli di Roma e provincia. Il gruppo di 80 persone che sarà ricevuto da Papa Francesco (45 adulti e 35 bambini) fa parte dell’associazione “Angeli Guerrieri della Terra dei Fuochi”, fondata da genitori di bambini colpiti dal cancro in una terra dove lo scempio ambientale miete ogni giorno nuove vittime.
«Abbiamo pensato di offrire – spiega Alessandro Pinna, presidente dell’Isola Solidale – un segno di accoglienza e vicinanza a queste famiglie, soprattutto ai bambini che arrivano da un territorio martoriato e tristemente noto in tutta Italia. Il nostro vuole essere un gesto che possa offrire, con semplicità, fiducia e speranza in un futuro diverso. Desidero anche ringraziare il Car e le Acli di Roma per essere sempre al nostro fianco in queste iniziative che ci donano nuova linfa per la nostra attività di volontariato».
«Un grazie speciale – aggiunge Tina Zaccaria -, presidente dell’Associazione “Angeli Guerrieri della Terra dei Fuochi” – a tutti coloro che hanno offerto accoglienza e ospitalità per il nostro gruppo. L’incontro con il Santo Padre rientra in quelle che chiamiamo missioni “scaccia tristezza”, ovvero gite e momenti di svago destinate ai piccoli e famiglie allo scopo di restituire un pizzichino di ciò che la malattia sottrae anche in termini di tempo trascorso insieme». L’incontro con Francesco «è molto sentito dai nostri bimbi, ragazzi e famiglie e anche da noi genitori orfani che non smettiamo mai di sperare e pregare per tutti coloro che affrontano il calvario che è toccato anche ai nostri figli e di chiedere all’ uomo più rispetto per l’ambiente e il creato come prima forma d’amore verso i bambini».
22 gennaio 2018