Decreto sicrezza, Centro Astalli: «Bene le modifiche, ora rivedere la Bossi-Fini»

Il presidente padre Ripamonti: «L’auspicio è avere uno sguardo d’insieme con una prospettiva sul futuro». Il compito più importante ora al Parlamento

Soddisfazione nelle parole del presidente del Centro Astalli padre Camillo Ripamonti per le modifiche ai “decreti sicurezza” approvate lunedì 5 ottobre dal Consiglio dei ministri, di cui evidenzia la scelta di continuità rispetto alla situazione precedente. «L’auspicio – dichiara all’Agenzia Sir – è di avere ora uno sguardo d’insieme con una prospettiva sul futuro. Piuttosto che continuare a mettere piccole pezze è il momento di rivedere nel complesso la legge Bossi-Fini, che ha un impianto vecchio di 20 anni».

Il religioso alla guida del servizio dei Gesuiti per i rifugiati porta con sé il «rammarico di aver visto, in questi due anni, la sofferenza di molte persone che, dopo aver già sofferto nei loro Paesi e durante il viaggio, hanno trovato ostacoli veri e difficoltà d’ingresso in Italia». Ora, afferma al Sir, il compito più importante spetta al Parlamento: «Non credo si debbano fare le pulci ai decreti sicurezza. Migliorie si possono ancora fare ma è giunto il momento di un atto coraggioso da parte del Parlamento, perché affronti il tema immigrazione, compreso il diritto d’asilo, nella sua globalità». Nella fase di lockdown, ricorda, «ci siamo resi conto delle difficoltà causate dalla mancanza di manodopera nei territori e della necessità di regolarizzare i lavoratori stranieri ma così si procede un pezzo alla volta. Invece credo sia importante avere il coraggio, ora, di fare dei cambiamenti importanti con uno sguardo verso il futuro, visto che in Parlamento sono depositate proposte di legge come quella della campagna “Ero straniero“».

7 ottobre 2020