Decano del Collegio cardinalizio durerà 5 anni, rinnovabile una volta

La novità in un “motu proprio” di Francesco contestualmente alle dimissioni presentate dal 92enne Angelo Sodano che diventa decano emerito

Novità per il ruolo del decano del Collegio cardinalizio. Il Papa ha accettato le dimissioni presentate dal 92enne Angelo Sodano e nella stessa mattinata, sabato 21 dicembre, ha emanato un “motu proprio” con cui stabilisce che il successore non sia più eletto – come da tradizione – a vita, ma per un quinquennio eventualmente rinnovabile per un altro mandato. Al termine del suo esercizio, dopo il quinquennio o dopo i dieci anni (in caso di rinnovo), il decano assumerà il titolo di decano emerito, lo stesso che ora Francesco ha conferito al dimissionario Sodano.

Il decano continua ad essere eletto dai cardinali dell’ordine dei vescovi: come prevede il Codice di diritto canonico, sono quelli titolari delle Chiese suburbicarie della diocesi di Roma e i patriarchi orientali annoverati nel Collegio cardinalizio. Attualmente i titolari delle Chiese suburbicarie sono 5, tutti ultra 85enni: oltre all’emerito Sodano, si tratta di Re, attualmente vicedecano, Arinze, Bertone e Saraiva Martins. Dopo la morte di Etchegaray è vacante il titolo della diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina. A questi vanno aggiunti i quattro a loro equiparati in base ad un rescritto del giugno 2018, cioè Parolin, Sandri, Ouellet, Filoni.

Saranno questi 9 cardinali ad eleggere al loro interno il decano e il vicedecano. Il Papa approverà l’elezione. Francesco ha auspicato che venga scelto «qualcuno che si occupi a tempo pieno di questa carica tanto importante».

Il decano del Collegio cardinalizio ha compiti importanti. Oltre a presiedere il Collegio, sia pure come “primus inter pares”, è colui che convoca il conclave per eleggere un nuovo Papa purché sia elettore, cioè non abbia compiuto l’ottantesimo anno di età. Ha anche la responsabilità di comunicare la notizia della morte del Papa al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede e ai capi di Stato. Ed è lui a ordinare vescovo il nuovo Pontefice, qualora già non lo fosse.

23 dicembre 2019