De Palo (Forum): le banche sospendano i mutui delle famiglie

La proposta del presidente nazionale per venire incontro alle difficoltà economiche, a seguito dell’emergenza coronavirus. Acli Roma: tavolo con terzo settore

«Ben vengano smart-working, voucher per le baby-sitter e proposte per tenere a casa un genitore dipendente. Ci permettiamo però di lanciare a governo e istituzioni un’idea che sosterrebbe economicamente anche tutti i lavoratori atipici e le partite Iva, che in questi giorni scontano il prezzo dello stop dell’attività scolastica e i disagi legati all’emergenza coronavirus». Il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari Gigi De Palo ricorda la grave crisi finanziaria di qualche anno fa, con «il crack di tanti istituti di credito a livello mondiale», quando «le famiglie hanno aiutato con il loro risparmio le banche a non fallire e a risalire la china. Ora – prosegue -, in giorni di improvvisa difficoltà per le famiglie, con le attività didattiche sospese fino a metà marzo, gli istituti di credito potrebbero restituire il favore, sospendendo fino a fine emergenza le rate dei mutui delle famiglie italiane». Un’iniziativa del genere, sostiene De Palo, «alleggerirebbe le famiglie di un peso importante e per renderla esecutiva basterebbe un decreto-legge. Confidiamo, in tal senso, nello spirito collaborativo dell’ABI».

Anche dalle Acli provinciali di Roma la presidente Lidia Borzì scrive a tutti i circoli incoraggiandoli a «trovare energie nuove per una reazione unitaria, perché se è vero che dobbiamo evitare di stringerci le mani, è invece necessario stringere le interazioni, le sinergie, le maglie della rete sociale». Tutto questo oggi è minacciato, osserva la presidente della Acli romane, e «per questo motivo chiediamo di istituire da subito un tavolo che preveda la partecipazione anche delle associazioni del terzo settore, che per loro natura sono per la gente e soprattutto in mezzo alla gente. Lavorando tutti insieme e remando nella stessa direzione possiamo lasciarci alle spalle questo momento difficile».

Nelle parole di Borzì, l’invito a «rispettare le indicazioni del governo per evitare che si diffonda il virus» ma anche a «dare un segno forte affinché nessuno si senta solo. Proprio la solitudine in questi giorni è un altro nemico da combattere soprattutto per sostenere gli anziani soli, le famiglie in difficoltà, ma anche quell’esercito di invisibili che vivono ai margini delle nostre città». Rimandato quindi il XXVI congresso provinciale dell’associazione, continua però «il lavoro silenzioso per il recupero del cibo e del pane da donare alle mense sociali, i nostri telefoni continuano a squillare e tanta gente ci chiama per avere conforto, sentire una voce amica con il terrore di perdere quella quotidianità che, diciamolo, ci garantisce una certa serenità. C’è bisogno di sentirsi vicini anche se fisicamente non lo possiamo fare – conclude Borzì -. Certamente i social, tanto vituperati, potranno aiutarci per abbattere quella barriera alzata tra le comunità a causa del virus».

6 marzo 2020