De Donatis: «Sostenere ogni malato nel corpo ma anche nello spirito»

Il cardinale all’Ospedale San Carlo di Nancy per la Messa di Natale. «Ammirazione e gratitudine» per il lavoro del personale sanitario nella pandemia

«Il malato ha bisogno di essere sostenuto non solo nel corpo ma anche nello spirito, per trasformare la sofferenza in offerta. Tanto più in questo anno segnato dalla pandemia, durante il quale abbiamo riscoperto una sete immensa di spiritualità e di ricerca di senso, alla medicina del corpo non può non accostarsi la medicina dell’anima». Durante la Messa in preparazione al Natale presieduta nell’ospedale San Carlo di Nancy, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha colto l’occasione per rimarcare l’importanza di portare l’amore di Cristo al capezzale degli ammalati. Ogni uomo, ha infatti spiegato, ha «diritto e bisogno di cure nel corpo» ma allo stesso tempo è chiamato «a rinascere nello Spirito Santo». Per questo motivo l’assistenza spirituale, tradizionalmente garantita nell’ospedale di via Aurelia, riveste un ruolo «essenziale nel percorso di cura».

Nato nel 1932, l’ospedale è dotato di 230 posti letto, dislocati in undici unità operative. Appartenente al “Gvm Care & Research”, gruppo che opera nel campo della sanità, della ricerca e dell’industria biomedicale, accoglie 14mila pazienti ogni anno. La struttura è dedicata a San Carlo Borromeo, che durante l’epidemia di peste del 1576, correndo il rischio di contagiarsi, rimase accanto agli ammalati. Un esempio che ricorda la dedizione con la quale migliaia di medici e infermieri stanno affrontando oggi il Covid-19. Per questo il cardinale vicario ha rivolto «un pensiero di ammirazione e di gratitudine» per il lavoro quotidianamente svolto dal personale sanitario del San Carlo di Nancy. «In questo tempo abbiamo visto in modo evidente come la vostra professione sia importante – ha affermato il porporato -, non priva di fatiche fisiche e psicologiche. Tuttavia, è proprio questa fatica che genera ogni giorno nuove speranze e nuove ragioni di impegno perché voi conoscete bene la gioia di poter risolvere in modo positivo la vostra opera. Il malato – ancora le parole del cardinale – vi chiede solidarietà come un fratello che non è solo ricettore di cure ma bisognoso di calore umano e di sostegno e può indurre chi lo assiste verso una più profonda ricchezza umana e spirituale perché consente, a coloro che lo avvicinano, di maturare e di cresce nella virtù di essere uomini capaci di carità generosa senza mai escludere i malati poveri e bisognosi di maggiori attenzioni».

Il cappellano del nosocomio padre Roy Antony, appartenente all’istituto dei Figli dell’Immacolata Concezione, si è detto «felice» di svolgere il suo ministero accanto ai malati in questo periodo così delicato. Per ovvi motivi le visite ai pazienti sono limitate e il sacerdote porta «parole di speranza ai malati che oggi soffrono particolarmente la solitudine. Alcuni avvertono un senso di abbandono – dice – e noi cerchiamo di consolarli con la preghiera». In questi mesi Ettore Sansavini, presidente di “Gvm Care & Research”, ha avvertito maggiormente «il senso di responsabilità nei confronti dell’organizzazione ospedaliera, che ha dovuto affrontare qualcosa di totalmente nuovo, sconosciuto e che non ha precedenti». Ha quindi rivolto un plauso a tutto il personale che «con professionalità e generosità ha trovato le modalità per alleviare le sofferenze dei pazienti».

Anche per il direttore sanitario Giuseppe Massaria sono stati mesi difficili. Tutto il personale è impegnato per «coordinare i servizi con il territorio e con gli ospedali pubblici mantenendo sempre al primo posto la cura del paziente, sforzandosi di rispondere a ogni necessità». Da gennaio, in accordo con la Regione Lazio, anche al San Carlo di Nancy sarà possibile effettuare i tamponi antigienici, con «l’auspicio che non ci sia la temuta terza ondata».

18 dicembre 2020