De Donatis: «Roma, chiamata a “un di più” di generosità»

Il cardinale vicario del Papa chiamato a presiedere la celebrazione eucaristica per il 2776° Natale della Capitale, al Palazzo dei Conservatori. «I “piccoli” sono nostri e le istituzioni non possono non rimboccarsi le maniche e collaborare, come accade qui»

È un auspicio «perché aumenti l’attenzione alla cura del bene comune» quello espresso dal cardinale Angelo De Donatis in Campidoglio, questa mattina, 21 aprile, nel corso della celebrazione per i festeggiamenti per il 2776° Natale di Roma. Il vicario del Papa, invitato dal sindaco Roberto Gualtieri a presiedere la celebrazione eucaristica nella piccola cappella incastonata tra la sala degli Orazi e Curiazi e quella di Annibale, al Palazzo dei Conservatori, nella sua omelia ha commentato il brano evangelico di Giovanni relativo alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, emblema della condivisione, e ha chiesto «a questa città un guizzo di generosità ulteriore, “un di più” in termini di tempo e di risorse».

In particolare, De Donatis ha articolato la sua riflessione offrendo tre spunti «che possono aiutare nel servizio di questa città e dare luce», guardando a Gesù che nutre le folle «con la sua predicazione» ma anche nella consapevolezza che «c’è una fame dilagante a cui i discepoli non sanno provvedere» e rispetto alla quale «si pongono tante domande concrete» sul costo che comporterebbe l’offrire aiuto a tutti coloro che li seguivano. In primo luogo, notando come nel brano evangelico «la grande folla cerca qualcosa e ha bisogno di essere nutrita» e come «il Signore non si sottrae a loro ma sente che ciascuno di quei piccoli gli appartiene», il cardinale ha sottolineato la necessità che «anche noi prendiamo consapevolezza che i “piccoli” sono nostri e i primi padri per loro sono il sindaco con i suoi collaboratori e il vescovo con i suoi collaboratori», a dire che «le istituzioni non possono non rimboccarsi le maniche e collaborare, come per fortuna accade qui a Roma», perché «le “folle” ci appartengono e le dobbiamo accogliere, non respingere».

Proseguendo, De Donatis ha osservato come «i bisogni sono tanti» e «non si tratta solo di quantità ma di condivisione» autentica perché, come nel racconto del Vangelo, «con un colpo di scena a fronte dei tanti uomini e delle tante madri previdenti presenti», è la disponibilità del giovane a offrire quanto aveva a rendere possibile la moltiplicazione dei 5 pani d’orzo e dei 2 pesci, così «è il mio “cibo” condiviso la base del miracolo». E anche oggi «nella nostra città sono tanti i più giovani che mettono a disposizione quello che hanno e che sono, come hanno dimostrato nel corso della pandemia di Covid e nel post-Covid», ha detto ancora il vicario del Papa. Infine, l’incoraggiamento e di nuovo l’invito alla collaborazione, «prendendo a cuore la vita dei piccoli», perché «quando c’è la condivisione, il miracolo avviene», sono ancora le parole di De Donatis, che al termine della Messa ha anche affidato l’intera città a Maria, Salus populi romani «perché la benedica».

Alla celebrazione hanno partecipato pure gli ex sindaci di Roma Franco Carraro, Pietro Giubilo e Virginia Raggi, ai quali l’attuale primo cittadino ha donato la speciale medaglia coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto di Roma Capitale in occasione di questo anniversario della fondazione della città e il cui disegno artistico riproduce la personificazione dell’Urbs, la città, secondo l’iconografia diffusa, con l’elmo e la lancia.

21 aprile 2023