De Donatis: «Il mondo ha bisogno di santi»

Il vicario ha presieduto la veglia di preghiera promossa dal Movimento Pro Sanctitate, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. L’esortazione: «Contagiare questa società di fratelli di vita evangelica, di beatitutini e di santità»

Fare memoria della vocazione di ciascuno alla santità. Come un promemoria di questa chiamata universale, la veglia di preghiera promossa dal Movimento Pro Sanctitate, presieduta ieri, 22 novembre, dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. «La nostra esistenza ordinaria – ha osservato il porporato, meditando il brano evangelico delle beatitudini di Matteo – è resa straordinaria dall’unione costante con il Signore», da sperimentare «attraverso i sacramenti, la comunione fraterna e l’ascolto della sua Parola». Solo in questo modo «la vita si trasforma e si divinizza e la storia riceve il sale della terra – ha aggiunto -. Ciascuno di noi è chiamato a vivere la santità negli ambienti quotidiani della nostra giornata affinché la società sia animata da un lievito che la cambia dal di dentro».

Ancora, la proposta di Cristo come modello: «Gesù è il povero, il mite, l’afflitto che piange, lui è in ogni fratello affamato e assetato di giustizia – ha continuato De Donatis -, ma soprattutto è l’operatore di pace che rende questo mondo migliore e il perseguitato e il martire che paga con la vita, fino alla morte sulla croce, l’insegnamento dell’amore». È nel guardare a questo gesto totale di misericordia che «ognuno di noi, la mattina, dovrebbe stupirsi e gridare di gioia per il grande amore che ci ha dato il Padre – ha esortato il vicario -; dovremmo davvero iniziare la giornata con questa convinzione e con questo grido per contagiare ogni uomo: il mondo ha bisogno di santi e noi siamo figli nel Figlio, in noi si prolunga la Sua presenza».

Riprendendo il tema che in quest’anno pastorale orienta le attività del Movimento Pro Sanctitate, “Uno+uno, la santità è contagiosa”, De Donatis ha sottolineato l’importanza di «contagiare questa società di fratelli di vita evangelica, di beatitutini e di santità» perché solo questo «è lo scopo dell’esistenza: essere strumenti docili nelle mani del Signore. La fede è una benedizione per gli altri e chi ce l’ha è canale perché l’opera di Dio passi agli altri per condurli a Lui, uno ad uno». Quindi, il cardinale ha introdotto il momento del silenzio e dell’adorazione eucaristica: «Il vero contagio inizia davanti a Gesù – ha chiosato – perché possiamo poi ritornare a lui con il fratello accanto a noi e, insieme, lodare il nostro re».

Dopo l’adorazione, il segno della luce: i membri della comunità ecclesiale – un giovane, una consacrata, un catechista, un sacerdote e una coppia di sposi – hanno acceso un cero e recitato una preghiera per meditare e riflettere sulle invocazioni del Padre nostro. Infine, le litanie dei santi e, prima della benedizione eucaristica, la recita della preghiera per la santificazione universale.

Il Movimento Pro Sanctitate è una realtà ecclesiale fondata a Roma, nel 1947, da don Guglielmo Giaquinta che fu vescovo di Tivoli e oggi è servo di Dio. È una famiglia di laici e consacrati che desidera formare persone disponibili a essere testimoni e apostoli del messaggio di amore e di santità portato da Cristo. Con questo obiettivo propone giornate di spiritualità, cammini formativi, esercizi spirituali, scuole di preghiera e nuclei oranti alla luce dello slogan “Tutti santi, tutti fratelli”, sintesi dello spirito del Movimento.

23 novembre 2018