De Donatis: “Gaudete et exsultate”, la santità attuale

Il vicario ha presentato l’esortazione apostolica di Papa Francesco: il documento, «scritto da un padre che si prende sempre amorevolmente cura dei suoi figli, giunge in un momento in cui si ha sete di luce»

Una esortazione apostolica che permette a tutti di trovare il tesoro della santità, che non è riservato agli eroi o a una categoria particolare di persone, non è una «montagna da scalare da soli» ma è alla portata della gente comune. È quanto stato rimarcato nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova esortazione apostolica di Papa Francesco “Gaudete et exsultate”, svoltasi questa mattina, lunedì 9 aprile, nell’aula Giovanni Paolo II della Sala stampa vaticana.

Monsignor Angelo De Donatis, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, si è soffermato sul primo e sul quinto capitolo del documento racchiuso in 102 pagine e 177 paragrafi e ha posto l’accento sulla «sfida dell’esortazione che vuole mostrare l’attualità perenne della santità cristiana e proporla a tutti come meta del proprio cammino, una chiamata che il Signore rivolge a tutti». Per il vescovo il documento, «scritto da un padre che si prende sempre amorevolmente cura dei suoi figli, giunge in un momento in cui si ha sete di luce». La santità è un dono che il Signore fa ad ogni uomo per poter vivere una esistenza più bella e ricca di senso che si contrappone al «male di vivere o all’accettazione del non senso della realtà».

Attraverso il documento, Bergoglio «vuole puntare l’attenzione su ciò che è decisivo ed essenziale nella vita cristiana e ad ampliare lo sguardo» ha spiegato De Donatis. L’arcivescovo ha riassunto il primo capitolo in quattro punti fondamentali evidenziando, tra l’altro, che la santità si può raggiungere vivendo «la nostra esistenza ordinaria in maniera straordinaria perché resa bella dalla grazia di Dio e non si può aspirare alla santità da soli». Il cammino verso la santità è minato da ostacoli «implica combattimento e richiede vigilanza costante. Per affrontare serenamente questo cammino – ha avvertito de Donatis- dobbiamo chiedere il dono del discernimento».

Il giornalista Giovanni Valente si è invece concentrato sul secondo capitolo di “Gaudete et exsultate” nel quale si parla delle «antiche eresie nemiche della santità: lo gnosticismo e il pelagianesimo», ma ha spiegato che intento del Papa non è quello di iniziare «battaglie culturali contro, bensì pregare il Signore di liberare la Chiesa da queste eresie che possono fermare il cammino di tante persone verso la santità». Per Valente l’esortazione invita tutti a cercare il volto dei santi tra la gente che si incontra ogni giorno e a riconoscere in loro la presenza reale di Cristo.

L’ex presidente di Azione Cattolica, Paola Bignardi, è stata colpita dalla «determinazione con la quale il Santo Padre sostiene che la santità è per tutti» e ha ribadito che «se non vi è vocazione o condizione esistenziale incompatibile con la chiamata alla santità, allora non vi è vita cristiana che non può realizzarsi pienamente se non nella prospettiva della santità, non vi sono percorsi intermedi o accomodamenti». Soffermandosi sui pilastri della vita cristiana, vale a dire le Beatitudini e la regola di comportamento riportata nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo, Bignardi ha affermato che la santità è amore totale e dono completo di se stesso.

«La via della santità è la via della gioia» ha concluso. Alla conferenza erano tra l’altro presenti quattro rappresentanti di diverse nazionalità e culture che hanno letto l’esortazione anticipatamente. Tra loro la regista italiana Veronica Polacco, convertita al cattolicesimo sei anni fa grazie all’incontro con un frate francescano. Ha scoperto la “fame” che aveva di Gesù e per saziarla cercava di trascorrere più tempo possibile con i religiosi. Per Veronica il pregio del documento è quello di far comprendere con un linguaggio semplice che la santità è qualcosa di vicino.

 

9 aprile 2018