De Donatis al Maggiore per la festa della Madonna della Fiducia

Il cardinale agli alunni ed ex alunni del Seminario: «Invochiamo l'intercessione della Madre affinché ci dia la capacità di ascoltare, rinunciando». Il rettore Faraghini: 62 i seminaristi, di cui 9 afferiscono al propedeutico

Aprire il cuore a Dio, riconoscendo i propri limiti, e praticare con solerzia l’obbedienza, rinunciando al protagonismo e guardando a Maria quale «paradigma del discepolato, modello di tutti coloro che nel ministero ordinato offrono ai fratelli la grazia della vita nuova». È l’invito rivolto dal cardinale vicario Angelo De Donatis sabato 22 febbraio, nella Messa presieduta al Seminario Romano Maggiore in occasione della festa della Madonna della Fiducia, patrona della struttura di formazione, che la comunità del Laterano celebra ogni anno il sabato precedente l’inizio della Quaresima. Il porporato ha esortato a invocare l’intercessione «della Madre affinché, come diceva san Benedetto nella sua Regola, ci dia la capacità di “ascoltare, rinunciando”».

Nel commentare la Parola scelta per la celebrazione, De Donatis – che è stato direttore spirituale del Seminario Romano dal 1980 al 1988 – ha indicato in particolare «due atteggiamenti per praticare l’ascolto autentico». Anzitutto, come Maria che all’inizio della predicazione pubblica di Gesù a Cafarnao «sceglie di essere madre dell’ascolto, facendosi nuova discepola del Figlio», così «ciascuno di noi deve sapere rinunciare al “so già tutto”, rinnegando se stesso e il proprio ruolo privilegiato» perché «ascoltare e perdere la poltrona coincidono», ha spiegato il porporato rimandando alla risposta umile di Maria: «Eccomi, sono la serva del Signore», specificando anche come «l’Eccomi di ieri non basta più» ma «va continuamente rinnovato». Di seguito l’invito «ad aprire docilmente il proprio cuore , riconoscendo la grazia della nostra santa ignoranza». Rivolgendosi ai tanti sacerdoti e seminaristi presenti, De Donatis ha chiesto a ciascuno: «Quando è stata l’ultima volta in cui abbiamo detto a qualcuno “Non lo so, ci devo pensare, non ho competenza su questo”?», sottolineando come «chi sa tutto, o fa finta di saperlo, non ascolta la Parola ma se ne serve».

Festa Madonna della Fiducia, Seminario Romano, De Donatis, 23 febbraio 2020Ancora, il cardinale ha esortato a essere «solerti nell’obbedienza» chiarendo come è solo «quando un cristiano rinuncia all’amor proprio che nasce quell’amore che scardina la pigrizia» e che «la Parola ascoltata non è un pieghevole con delle istruzioni di comportamento ma l’indirizzo a cui recarsi per incontrare l’Amato». L’episodio narrato nel Vangelo di Marco, allora, «consente di riscoprire nel primo annuncio di Gesù, all’inizio della sua predicazione presso la casa di Pietro – ha concluso De Donatis -, uno dei principi fondamentali della sequela: non sono i carismi e la bravura personale a renderci discepoli del Maestro ma l’ascolto umile che diventa obbedienza».

Festa Madonna della Fiducia, Seminario Romano, De Donatis, 23 febbraio 2020Dopo la solenne celebrazione, il pranzo comunitario, «quest’anno rivolto non soltanto, come da tradizione, agli ex alunni che festeggiano uno speciale anniversario di sacerdozio – ha spiegato don Gabriele Faraghini, rettore del Maggiore – ma a tutti i sacerdoti che si sono formati qui perché quella della Madonna della Fiducia è la festa di chi ha trascorso in seminario anni importanti della propria vita e questa tradizione viene vissuta da tutti come una ricorrenza da condividere con spirito di famiglia». Oggi gli alunni del Seminario Romano sono in totale 62, di cui 9 afferiscono al propedeutico, il percorso annuale rivolto ai giovani che, «alla luce di un periodo di discernimento vocazionale – spiega Faraghini -, maturano l’esigenza di verificare più in profondità la loro vocazione».

Festa Madonna della Fiducia, Seminario Romano, 23 febbraio 2020

Incontri vocazionali sono curati anche dallo stesso presbiterio del Maggiore, insieme ad alcuni seminaristi, «in occasione della peregrinazione nelle parrocchie dell’immagine della Madonna della Fiducia che da novembre abbiamo pensato di attuare in occasione del centenario dello scioglimento del voto, che ricorrerà il prossimo 12 maggio, fatto alla Madre da alcuni seminaristi allora in partenza per la seconda guerra mondiale». Oltre che nelle parrocchie l’icona «è arrivata anche nella sezione femminile del carcere di Rebibbia e in diversi monasteri di clausura della città» e visto il riscontro positivo che questa iniziativa sta ottenendo, conclude Faraghini, «contiamo di continuare con questa proposta semplice di devozione e di incontro».

24 febbraio 2020