De Donatis ai diaconi permanenti: donate alla Chiesa il «sapore di famiglia»

Celebrata il 1° novembre la Messa per le ordinazioni, nella basilica lateranense, a 40 anni dall’inizio di questo percorso per la Chiesa di Roma. Il cardinale: «Proclamerete il Vangelo e sarete credibili se sarete fedeli alla Parola». Le coordinate: servizio e umiltà

Operare nella Chiesa a immagine di Gesù, «maestro affascinante» ma anche «servo capace del dono totale di sé». Questo il compito affidato dal cardinale vicario Angelo De Donatis ai quattro nuovi diaconi permanenti della diocesi, da lui ordinati ieri sera, 1° novembre, nella basilica di San Giovanni in Laterano. «Voi sapete bene che questa ordinazione non è una promozione ecclesiale – ha detto il porporato rivolgendosi agli ordinati -: il diacono non è un mezzo prete né un “di più” di un laico ma è qualcuno che ha la particolare vocazione a mettersi dalla parte degli ultimi e che serve il popolo in comunione con il vescovo e con il presbiterio».

Ecco quindi il richiamo all’atteggiamento dell’umiltà, «quello di chi sa che tutto viene da Dio perché è sempre Gesù che continua a lavare i piedi mentre noi siamo solo per il suo amore inseriti in questo servizio»: sono ancora le parole di De Donatis, che ha invitato in particolare i diaconi a «non dimenticare il gesto della prostrazione compiuto per la vostra ordinazione, un segno di umiltà e di fedeltà a Cristo che si fa piccolo, prendendo su di sé le sofferenze dei piccoli e dei fragili». Inoltre De Donatis ha chiesto ai quattro nuovi diaconi permanenti – Alessandro Faustini, Marco Muser, Marco Peverini e Franco Sciarretta -, tutti sposati, di vivere la dimensione del servizio e della comunione «donando alla Chiesa il sapore di famiglia, di una Chiesa che è casa, manifestando quella fedeltà domestica di cui le nostre comunità hanno tanto bisogno» e di «fuggire ogni pericolo di protagonismo e l’estraniarsi nelle sacrestie, andando invece “nei villaggi” come faceva Gesù, ricordando che proclamerete il Vangelo e sarete credibili se sarete fedeli alla Parola, vivendo il diaconato senza affanno ma esclusivamente nella carità per i piccoli, i malati e i lontani, aiutandoci a volgere loro lo sguardo».

Osservando poi la coincidenza dell’ordinazione al diaconato permanente con la solennità di Ognissanti, «perché proprio oggi ricorre il 40° anniversario dall’inizio di questo percorso per la Chiesa di Roma», De Donatis ha voluto ricordare l’allora vicario del Papa, il cardinale Poletti, e monsignor Luca Brandolini, «che ha avviato questo cammino» e che ieri sera era tra i concelebranti della Messa solenne di ordinazione. «Guardando al monte delle Beatitutini, dal quale si scorge il più bel panorama del mondo – ha poi esortato il cardinale -, cerchiamo Gesù e soffermiamoci sulla sua purezza di cuore. Essere un puro di cuore è vivere alla presenza del Signore con un cuore pulito da tutto ciò che può sporcare l’amore, consapevoli di essere peccatori che hanno bisogno di lavare le vesti con il sangue dell’agnello». Quindi il porporato ha invocato sui quattro diaconi la benedizione di Maria, emblema di «umiltà, servizio, purezza di cuore e santità», affidandole non solo i nuovi ordinati ma anche le loro famiglie e le loro comunità nonché tutta la Chiesa di Roma, perché «ci renda capaci, sul suo esempio, di alzarci e di correre in fretta verso questa nostra città e verso il mondo con un solo desiderio: vivere l’amore».

Dopo l’omelia, l’invocazione ai santi e la richiesta di perdono hanno preceduto il momento dell’ordinazione, con l’imposizione delle mani sui candidati e la preghiera consacratoria, con la promessa di filiale rispetto e obbedienza nei confronti del Papa. Quindi il rito della vestizione e la consegna del Vangelo a ciascun nuovo diacono, «chiamato ora a esserne annunciatore – ha pregato il cardinale -, credendo sempre in ciò che proclama, insegnando la fede appresa e testimoniando ciò che insegna».

2 novembre 2022