De Donatis: a Roma chiese chiuse fino al 3 aprile

Il decreto del vicario del Papa: «Disposizione per il bene comune». I fedeli dispensati dall'obbligo di soddisfare al precetto festivo. «In questo tempo ancora di più le nostre case sono chiese domestiche»

Chiese parrocchiali e non, aperte al pubblico, e più in generale tutti gli edifici di culto «di qualunque genere» di consueto aperti al pubblico, in tutto il territorio della diocesi di Roma sono chiuse all’accesso dei fedeli fino a venerdì 3 aprile. Lo stabilisce il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa, nel decreto pubblicato con la data del 12 marzo, in seguito alla pandemia di coronavirus. Una decisione, quella del porporato, presa «considerate le nuove e ancor più cogenti limitazioni poste all’ordinaria circolazione delle persone del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri emanato in data 11 marzo 2020» e i comunicati della Cei, specie quello del 12 marzo, relativo proprio alla decisione di chiudere le chiese.

Restano accessibili, si legge nel testo, solo «gli oratori di comunità stabilmente costituite (religiose, monastiche, ecc), limitatamente alle medesime collettività che abitualmente ne usufruiscono in quanto in loco residenti e conviventi, con interdizione all’accesso dei fedeli che non sono membri stabili delle predette comunità». La conseguenza è che «i fedeli sono dispensati dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo. Sarà cura dei sacerdoti responsabili dell’esercizio di culto nei singoli luoghi (Parroci, Rettori, Cappellani, ecc.) attivarsi per dar seguito a questa disposizione, innanzitutto con la chiusura delle aule di culto e con ogni altra iniziativa idonea allo scopo».

De Donatis evidenzia che la disposizione è «per il bene comune. Accogliamo le Parole di Gesù – esorta – che ci dice: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt. 18.20)”. In questo tempo, ancora di più, le nostre case sono Chiese domestiche». Quindi, ancora una volta, affida l’intera Chiesa di Roma «alla materna intercessione della Madonna del Divino Amore».

13 marzo 2020