De Donatis a Campitelli: lo Spirito è con noi sempre
Nella chiesa del centro storico, «cara ai romani», la prima celebrazione pubblica del cardinale dopo il lockdown nella solennità di Pentecoste
Sotto lo sguardo di Maria, Porto sicuro e protettrice di Roma, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha celebrato la Messa nella chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, a due passi dal Teatro Marcello, nella domenica di Pentecoste, la seconda con la partecipazione dei fedeli dopo la fine del lockdown per l’epidemia di coronavirus. Il porporato, contagiato dal Covid-19 e ricoverato a fine marzo all’ospedale Gemelli, ha presieduto la sua prima celebrazione pubblica dopo la convalescenza, esprimendo «gioia immensa» per «poter pregare e ringraziare Maria in questa chiesa così cara ai romani», che sorge in corrispondenza dell’antico portico della casa di santa Galla.
Qui la nobile romana del VI secolo accoglieva poveri e pellegrini e in questo luogo il 17 luglio 524 apparve prodigiosamente, annunciata da una luce sfolgorante e portata da due angeli, l’immagine della Madonna con in braccio il Bambino, da subito oggetto di devozione popolare. Una riproduzione dell’originario dipinto o mosaico campeggia ora sull’altare maggiore in forma di piccola icona.
«La Parola di oggi – ha detto De Donatis nella sua omelia – ci ricorda che lo Spirito Santo rimane con noi sempre, in ogni tempo della nostra vita: nei momenti luminosi e anche in quelli tenebrosi come quelli che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, nella gioia e nel pianto, e così anche nel tempo del peccato e della nostra lontananza da Dio». In particolare il cardinale, riprendendo la Lettera ai Corinzi di San Paolo, ha evidenziato che cosa significhi l’espressione “per sempre” riferita alla presenza costante dello Spirito Santo. «Il dono del Padre, disceso sugli apostoli rinchiusi nel cenacolo – ha spiegato – abita e agisce anche in noi e continua a consolarci come segno della fedeltà del Signore che realizza le sue promesse». Ci sono due modi di intendere il rinnovarsi continuo di questo dono e di questa presenza, «che non si contrappongono ma si completano», ha sottolineato De Donatis.
«In primo luogo lo Spirito Santo, poiché è maestro della relazione, rimane con noi per creare comunità e comunione, anche quando parliamo le lingue dell’incredulità e del peccato – ancora le parole del cardinale -. In ogni situazione abbiamo un Padre che ci libera dalle signorie false e illusorie che pretendono di schiavizzare la nostra vita». Ancora, «il “per sempre” dello Spirito Santo non ha una durata temporale ma è espressione di una pienezza verso cui ci conduce il dono del Padre, per introdurci nella comunione piena di Dio che viene ad abitare in noi».
Quindi, la preghiera allo Spirito Santo «affinché si compia in noi la promessa di Gesù e riceviamo la grazia di assaporare il gusto di saperci amare». Il porporato ha anche pregato per il Papa, «guida e riferimento», ringraziandolo per «la lettera che ha indirizzato, alla vigilia di Pentecoste, ai sacerdoti di Roma».
Prima dell’invocazione a Maria, Porto sicuro nelle avversità, al termine della solenne celebrazione, con la benedizione con l’icona mariana, padre Davide Carbonaro, parroco della chiesa che custodisce l’immagine miracolosa della Vergine, ha rivolto il suo saluto e il suo ringraziamento a De Donatis. «Bentornato in questa casa romana di Maria – ha detto il religioso -, siamo felici che sia qui oggi, dopo la fatica che ha dovuto affrontare, e che possa continuare ad accompagnarci con la preghiera e con l’annuncio della Parola». Ancora, Carbonaro ha auspicato che «anche il Papa possa venire presto in questa nostra chiesa, quando tutto sarà passato, come quando nel 1656, dopo l’esperienza della peste, Papa Alessandro III si recò qui per ringraziare la Madonna».
1 giugno 2020