Ddl Cirinnà, Mpv: «Così è inaccettabile»

Il Movimento per la Vita: «Il testo della proposta svilisce l’istituto della famiglia eterosessuale prevista dalla Costituzione»

Il Movimento per la Vita: «Il testo della proposta svilisce l’istituto della famiglia eterosessuale prevista dalla Costituzione» 

Nel dibattito pubblico sul ddl Cirinnà, che questa settimana approderà al Senato per le prime votazioni, continuano a farsi sentire le associazioni cattoliche. Il Movimento per la Vita ha giudicato la formulazione dell’attuale proposta di legge «inaccettabile», ritenendo «necessaria un’opera di radicale riscrittura» del testo.

«Siamo convinti – si legge in
una nota – che la famiglia sia un patrimonio universale, il luogo e il grembo della vita, la prima scuola di umanità, di relazioni, di dialogo. Sconvolgere questo bene dell’intera società, non potrà non avere profonde ricadute su natalità, educazione delle giovani generazioni, produzione di ricchezza, risparmio e solidarietà tra individui e generazioni».

«Proprio a partire dalla Costituzione, il Movimento – continua la nota – ritiene errato, sia nell’impostazione che nel percorso parlamentare scelto per portarlo avanti, il ddl Cirinnà sulle unioni civili omosessuali ed esprime viva preoccupazione e ferma contrarietà al testo, che di fatto svilisce l’istituto della famiglia eterosessuale prevista dalla Costituzione».

Il tema delle unioni civili tra
persone dello stesso sesso «deve essere affrontato da un’ottica di tipo sociale e comunitario, mantenendo uno sguardo premuroso sui diritti dei bambini». Il ddl Cirinnà «si muove invece in direzione opposta: perché il meccanismo dell’adozione da parte del partner dell’unione omosessuale sacrifica i diritti dei bambini ai desideri degli adulti e perché incoraggia il ricorso alla maternità surrogata attraverso lo sfruttamento del corpo di donne bisognose da parte di omosessuali maschi che possono permetterselo».

Il disegno di legge «contiene al suo interno una equiparazione, anche terminologica, dell’unione omosessuale al matrimonio e del partner dell’unione al coniuge. Di fronte a questo tema, che tocca alla radice il bene comune, – si legge – non dovrebbero valere discipline di partito. Il diritto naturale e i diritti dell’uomo dovrebbero avere la precedenza sui diritti individuali, se non si vuole correre il rischio di una disumanizzazione della società». Il Movimento per la Vita italiano, inoltre, lascia piena libertà di scelta ai singoli sulla partecipazione alla manifestazione del 30 gennaio «in difesa dei diritti della famiglia e dei bambini» lanciata dal «Comitato difendiamo i nostri figli».

25 gennaio 2016