David Sassoli: una rosa bianca e il libro delle Confessioni di sant’Agostino

A Bruxelles e a Roma le celebrazioni nel primo anniversario della scomparsa del presidente del Parlamento europeo, morto l’11 gennaio 2022. Crociata (Comece): era animato da «una visione alta e una speranza conseguente»

La chiesa Notre-Dame des Victoires au Sablon di Bruxelles e, a Roma, la Chiesa del Gesù. Il Parlamento, gli amici, i collaboratori più stretti e, a chilometri di distanza, la famiglia, gli amici di sempre, «i compagni di strada con cui ha condiviso l’impegno politico e civile» hanno ricordato ieri pomeriggio, 11 gennaio, David Sassoli, a un anno dalla sua scomparsa. Sia a Bruxelles che a Roma, accanto all’altare una rosa bianca e il libro delle Confessioni di sant’Agostino. Due segni che «ci ha suggerito direttamente», ha spiegato nella chiesa del Sablon Lorenzo Mannelli, amico e già capo di Gabinetto dello scomparso presidente del Parlamento europeo, all’inizio della celebrazione, ricordando le «poche parole inaspettatamente (e tardivamente) trovate dalla sua famiglia, sul suo iPad». Il libro, anzitutto, che il padre di Sassoli aveva «riportato dalla guerra: una scelta molto significativa e sentita per Davide». Quindi la rosa bianca, segno che «richiama i valori fondanti della nostra Unione europea, costruita sulla memoria del passato».

Sassoli lo aveva espresso con forza nel suo primissimo discorso dopo l’elezione a presidente del Parlamento Ue, ha ricordato ancora Mannelli. «L’Unione europea – aveva detto – non è un incidente della storia. La nostra storia è costruita sul desiderio di libertà di Sophie e Hans Scholl, sul loro dolore e sul loro desiderio di fraternità. Non siamo un incidente della storia, ma figli e nipoti di persone che hanno trovato l’antidoto contro il nazionalismo». Sophie e Hans Scholl, ha spiegato Mannelli, «erano tra quei coraggiosi giovani tedeschi appartenenti alla Weisse Rose, il gruppo della Rosa Bianca. Hanno dato la vita nella lotta contro il nazismo». Un impegno portato avanti dal gruppo “La Rosa Bianca”, al quale il giovane studente Sassoli aveva scelto di appartenere.

Due segni, il libro e la rosa, a ricordare «pensieri e ideali» del presidente dell’Eurocamera, ma anche del marito e del padre, commemorato a Roma dalla moglie Alessandra Vittorini e dai figli Giulio e Livia, che alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola hanno fatto avere un messaggio, letto all’inizio della celebrazione a Bruxelles. «Questo pomeriggio di ricordo e di commozione ci vede vicini, molto vicini – si legge nel testo -. La grande distanza che separa Roma da Bruxelles si annulla oggi nella profonda comunione di pensieri e di preghiere che animano le nostre celebrazioni. Questa città, con le sue piazze, le sue strade, gli uffici del Parlamento, i luoghi a cui era tanto legato, è stata, davvero, per 12 anni la sua casa – ricordano i familiari -. Qui ha passato i due mandati da parlamentare, capodelegazione e vice presidente. Qui ha trascorso i difficili e intensi anni della Presidenza. Qui ha costruito relazioni, amicizie e legami che andavano – e andranno – ben oltre i semplici rapporti di lavoro. Qui ha vissuto con entusiasmo, e senza mai risparmiarsi, quella che considerava la più bella avventura della sua vita».

Proprio la «condivisione piena del ricordo di David», si legge ancora nel messaggio, azzera «i mille chilometri che ci separano». Quindi, il ricordo di quanto succedeva un anno fa: «Mentre noi ci misuravamo con l’immenso dolore della sua scomparsa, sentivamo il grande abbraccio virtuale dei tanti che si erano raccolti spontaneamente qui a Bruxelles, nella piazza del Parlamento per ricordarlo. Allo stesso modo – proseguono la moglie e i figli -, oggi, questa chiesa di Notre-Dame e la chiesa del Gesù di Roma saranno virtualmente unite nelle cerimonie, nei pensieri e nei sentimenti delle nostre due comunità. Grazie, davvero, a tutti».

A rileggere la figura di Sassoli, nella chiesa di Bruxelles, l’omelia del vescovo Mariano Crociata, primo vicepresidente Comece (Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea), impossibilitato a presiedere la celebrazione a causa di un’indisposizione, letta da don Claudio Visconti, responsabile della comunità cattolica italiana a Bruxelles. E di Sassoli Crociata evidenzia anzitutto l’«impressione profonda» e la «traccia duratura» lasciata nelle persone e nelle istituzioni nelle quali ha operato «con spirito di servizio». In ciò che faceva e diceva, «trasmetteva un senso di fervore, come se qualcosa bruciasse dentro di lui, una fiamma che ardeva di passione e di interesse per ciò di cui si occupava e di cui parlava, qualunque fosse l’occasione in cui ciò si manifestava».

Ancora, della «testimonianza viva» di Sassoli Crociata ricorda due cose. «La prima dice che il fattore decisivo di ogni costruzione sociale e di ogni istituzione rimane la persona e la sua qualità umana, culturale, morale, spirituale. Sono imprescindibili le competenze e le strutture organizzative, ma senza persone di qualità risulta difficile valorizzarle e vederle funzionare», è l’analisi del vescovo. La seconda cosa sottolineata riguarda proprio «l’ardore che ha animato la sua persona e il suo servizio. Questo purtroppo sembra un tempo segnato da aridità, da freddezza, talora anche da indifferenza, da passioni tristi, direbbe qualcuno; e certo non mancano ragioni se le cose stanno andando per tale verso. Nondimeno – evidenzia il vescovo – dobbiamo avvertire il bisogno di un sussulto di vita e di coraggio, di voglia e di slancio. Io credo che ciò che animava David Sassoli era una visione e una speranza conseguente, grazie alla quale quella visione veniva alimentata, animata, cercata dentro e attraverso ogni passo, ogni gesto, ogni parola, proteso come egli era a creare sempre unità e a stabilire un approccio improntato all’apertura».

Nelle parole di Crociata, l’esortazione a ritrovare «quell’entusiasmo e quella convinzione, che scaturiscono dalla fiducia – e quindi anche dal desiderio e dalla volontà – di vedere fiorire un nuovo futuro europeo nell’unione dei popoli e delle nazioni. Dobbiamo aiutarci a guardare a un disegno di Unione più forte e solidale, per i suoi popoli e per quegli altri che attendono da essa un riferimento e un sostegno. La figura di David Sassoli – conclude – potrà accompagnare come poche altre il nostro cammino su questa via di futuro».

12 gennaio 2022