David Sassoli e il primato del bene comune
Presentata la raccolta dei “Discorsi per l’Italia e per l’Europa”, a cura di Claudio Sardo. Agesci, Ac, Acli e Mppu a confronto sull’eredità dell’ex presidente del Parlamento europeo. Ruffini (dicastero Comunicazione): «Alla base, la convinzione che non possiamo stare a guardare»
Un cristiano al servizio del bene comune e del sogno europeo. Uomo profondamente appassionato di Dio e degli esseri umani, specialmente dei più poveri. È David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo, morto l’11 gennaio dello scorso anno. A parlare di lui sono i suoi cinquantasei discorsi raccolti nel libro “La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”, a cura del giornalista Claudio Sardo, con la prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ieri, 16 febbraio, al Roma Scout Centre, Agesci, Acli, Azione cattolica e Mppu (Movimento politico per l’unità) si sono dati appuntamento per un incontro di presentazione del volume, a poco più di un anno dalla morte di Sassoli. «La testimonianza che traspare dai suoi scritti – ha sottolineato in apertura Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli – è quella di un cristiano che percorre la propria vita con la speranza. Sperare è avere coraggio, e fare politica significa muovere il cuore, indignarsi davanti alle violenze». A fare da moderatore, il presidente nazionale dell’Agesci Francesco Scoppola, ex assistente parlamentare di Sassoli.
Quello curato da Sardo è un libro “di” Sassoli, e non “su” Sassoli, ha sottolineato Manfredonia, proprio perché composto interamente da suoi scritti. «È un volume che ci fa comprendere in profondità le scelte di David mentre era presidente del Parlamento europeo – ha commentato Silvia Costa, amica del giornalista ed ex parlamentare europea – e anche lo spirito che animava questo impegno. In questi bellissimi interventi emerge proprio il valore che lui attribuiva alla storia, il senso di appartenenza alla comunità».
Un politico, un giornalista, un uomo di fede. Ma anche un visionario e un realista. «Di David resta l’immagine potente di un cristiano al servizio del bene comune, nel giornalismo e nella politica», ha sottolineato Paolo Ruffini, prefetto del dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. «Alla base c’è la convinzione che non possiamo stare a guardare. L’ idea che non possiamo, come Pilato, lavarci le mani davanti a quello che accade».
I messaggi che emergono dai discorsi, secondo il curatore, sono molteplici. «Nei testi di Sassoli c’è l’idea della politica come processo, e non come competizione tra antagonisti». Al cuore del sogno dell’ex presidente del Parlamento europeo c’è la proposta di una politica intesa come un “percorso”, un processo. L’altra cifra di Sassoli è la «radicalità». Come quella volta che in tempo di pandemia, racconta Sardo, decise di aprire le porte delle istituzioni europee a Bruxelles per dare cibo e riparo a cento donne senza fissa dimora. «Sassoli non è stato solo un testimone, ma ha passato un testimone».
Il dialogo di ieri sull’eredità di Sassoli è stato anche un’occasione di incontro tra le associazioni cattoliche che hanno a cuore la politica e il bene comune. «Abbiamo voluto fortemente questo momento – ha ribadito Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Ac -: occorre ricercare il bene comune attraverso percorsi di fraternità come quello di oggi». «Ci possiamo portare a casa la testimonianza di un uomo che è stato innamorato della democrazia, della libertà, dell’Europa», ha detto Argia Valeria Albanese, presidente nazionale Mppu.
17 febbraio 2023