Daniele Salera è il nuovo vescovo di Ivrea

Lo ha nominato il Papa, accettando la rinuncia di monsignor Cerrato. L’annuncio dato dal vicario Reina nell’Aula della Conciliazione, contestualmente alla diffusione da parte della Sala stampa vaticana. «Grazie per la generosità e la dedizione»

«La nostra diocesi è chiamata ancora una volta a un movimento missionario attraverso i suoi pastori». Il vicario del Papa per la diocesi di Roma Baldo Reina ha introdotto con queste parole la lettura della lettera del Nunzio apostolico relativa alla nomina di monsignor Daniele Salera a vescovo di Ivrea, questa mattina alle 12 nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, contestualmente alla diffusione della notizia da parte della Sala stampa vaticana. Accettando la rinuncia al governo pastorale della diocesi presentata da monsignor Edoardo Aldo Cerrato, infatti, il Papa ha nominato vescovo di Ivrea Salera, trasferendolo dall’ufficio di ausiliare di Roma. Un servizio svolto dal presule negli ultimi due anni, per il quale il vicario ha rinnovato la gratitudine, ricordando «la generosità e la dedizione» di don Daniele «per quanto di volta in volta gli è stato chiesto».

Gratitudine anche nelle parole di Salera, «al Santo Padre per la fiducia accordatami» e al cardinale vicario e al Consiglio episcopale «per quanto condiviso in questi anni». Il presule ha scelto le parole del Prologo dell’evangelista Giovanni – «che ascolteremo il giorno di Natale» – per rivolgere il suo saluto al settore Nord di cui è stato ausiliare e all’intera comunità ecclesiale di Roma. «Veniva nel mondo la luce vera. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto», le parole dell’evangelista. Eppure, ha commentato don Daniele, «a chi lo accoglie dona ciò che l’uomo non potrà mai darsi da solo: la figliolanza divina, che non si può ottenere in alcun altro modo se non accogliendo la Luce vera dentro di sé». E chi accetta questa via «appartiene a quelle categorie di persone spesso non previste nell’elenco ufficiale dei “destinatari”».

Il pensiero è stato anzitutto per i sacerdoti del settore Nord, «per i quali ho pregato perché ogni giorno fossero disponibili ad accogliere la Luce. Vorrei ringraziarvi – ha detto – per l’esempio di vita sacerdotale che mi avete offerto. Grazie per la vita frenetica che affrontate con il sorriso e il disincanto. Grazie per la fraternità. Mi dicevo sempre – ha continuato ricordando i tanti incontri condivisi -: “Sono uno di voi”. E questo cambiava completamente il mio sguardo».

Il grazie di Salera è andato anche «a voi carissimi fratelli religiosi, ai vostri padri provinciali e generali». Ancora, «un segno di gratitudine e una preghiera speciale anche per voi fratelli esorcisti e del servizio di primo ascolto, che vi prendete cura della sofferenza acuta e misteriosa di tanti uomini e donne della nostra diocesi. A voi tutti carissimi fratelli sacerdoti vorrei ridire ora pubblicamente: Io sono uno di voi!». E in questa comunione il presule ha inserito anche i «carissimi diaconi permanenti del settore»: quelli che sono a capo delle equipe Caritas di prefettura e di settore e quelli della segreteria dei vescovi ausiliari. Una rassegna dell’affetto e della gratitudine, quella di don Daniele, che ha incluso anche «le religiose del settore Nord, le loro superiore provinciali e generali», i laici delle 90 parrocchie del settore, «quegli operatori pastorali da cui ho ricevuto testimonianza di entusiasmo e spirito di sacrificio», e quelli «con cui ho condiviso il servizio per la formazione e la cura della liturgia, della catechesi, dell’edilizia e del culto e in ultimo della segreteria per il Giubileo». E infine, i presidenti e gli assessori dei cinque Municipi del settore: «Vi ho sentiti accanto, mossi da reciproca stima, a difesa del bene comune e dei valori civili».

Da ultimo, uno sguardo verso il futuro. «Avrò ora in sposa “Ivrea la Bella” – ha concluso Salera -. Decisamente una sposa che porta con sé una dote ricca di consolazione e di profezie che si avverano».

Nato a Roma, classe 1970, Salera è stato ordinato sacerdote il 21 aprile 2002. Laureato in Sociologia alla Sapienza di Roma, si è formato alla Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la licenza in Teologia spirituale. Ha seguito il corso di Scienze della formazione per formatori presso l’Istituto superiore per formatori (Isfo), affiliato alla Gregoriana. Vicario parrocchiale di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca (2002-2008); docente di religione cattolica (2003-2008); educatore al Seminario Romano Maggiore e incaricato dell’Ufficio catechistico diocesano (2008-2014); vicerettore del Seminario Romano Maggiore (2014-2016); parroco di San Frumenzio e assistente ecclesiastico dell’Agesci per la zona Centro Urbis (2016-2022), il 27 maggio 2022 è stato nominato vescovo ausiliare di Roma, ricevendo la sede titolare di Tituli di Proconsolare. L’ordinazione episcopale è del 29 giugno 2022.

16 dicembre 2024