Dall’Unicef 40 tonnellate di forniture mediche a Kabul

Aiuteranno a curare circa 10mila persone che soffrono di disidratazione causata dalla diarrea acquosa acuta. Altre forniture nelle prossime settimane

Consegnate dall’Unicef a Kabul quasi 40 tonnellate di forniture mediche, compresi kit e medicinali per la diarrea acquosa acuta (Awd), per trattare il crescente numero di casi di malattie diarroiche nel Paese. Aiuteranno a curare circa 10mila persone che soffrono di disidratazione causata dalla malattia. Basti pensare che nelle ultime settimane sono stati più di 1.500 i casi di diarrea acquosa acuta registrati nella città di Kabul e nei distretti circostanti. Un’epidemia che colpisce l’Afghanistan già alle prese con livelli allarmanti di malnutrizione tra i bambini sotto ai cinque anni, un’epidemia di morbillo e il continuo impatto della pandemia di Covid-19.

A denunciarlo è il rappresentante Unicef nel Paese Herve Ludovic de Lys. «I bambini in Afghanistan stanno affrontando una miriade di minacce alla loro sopravvivenza – spiega – mentre il sistema sanitario, da cui dipendono le loro vite, è sull’orlo del collasso. L’Unicef continua a garantire che le strutture sanitarie abbiano le forniture necessarie per trattare la diarrea acquosa acuta tra i bambini e gli adulti in questo momento critico per le famiglie in Afghanistan». Per Etleva Kadilli, direttore della Supply Division di Unicef, «la consegna rapida degli aiuti è particolarmente importante in situazioni in cui è necessario essere tempestivi, come i focolai di diarrea acquosa acuta, dove ogni giorno senza trattamento può avere un impatto sulla sopravvivenza dei bambini. Stiamo lavorando duramente – aggiunge – per rendere disponibili alle comunità che ne hanno bisogno forniture salvavita in questo difficile momento». Altre dovrebbero arrivare nelle prossime settimane, per coprire i bisogni di altre 90mila persone.

20 ottobre 2021