Dall’Ue una piattaforma dedicata ai senza dimora

L’iniziativa per «condividere esperienze tra gli Stati membri per arrivare a non avere più persone senzatetto in Europa entro il 2030». A oggi, sono 700mila

Non avere più persone senza fissa dimora in Europa, entro il 2030. È l’obiettivo con cui nasce la piattaforma europea per i senzatetto, lanciata ieri, 21 giugno, nel corso di una conferenza di alto livello organizzata dalla presidenza portoghese dell’Ue a Lisbona. Un’iniziativa attraverso la quale istituzioni europee e Stati membri hanno ufficialmente deciso di mettere fine a quella che, nelle parole del commissario Nicholas Schmidt (Lavoro e diritti sociali), è «la forma più estrema di esclusione sociale», che interessa oggi 700mila persone in tutta Europa: un numero che nell’ultimo decennio è cresciuto del 70%. Si tratta, in concreto, di mettere in pratica il principio 19 del pilastro per i diritti sociali europei, che parla proprio di assistere e dare casa ai senzatetto, condividendo esperienza tra gli Stati membri, fino al raggiungimento del traguardo fissato per il 2030: nessuna persona senzatetto in tutto il territorio dell’Unione europea.

«Nessuno di chi dorme per strada lo vuole effettivamente – è la testimonianza offerta da Elda Jesus Coimbra -. Ho lasciato la strada quando qualcuno mi ha dato un mazzo di chiavi e mi ha detto che quella era la mia casa», ha raccontato. Premiate anche, nel corso della giornata, le realtà europee che si impegnano per togliere le persone dalla strada. Tra questa anche una realtà italiana: la fondazione Caritas di Trieste, a cui è andato il terzo premio per il progetto di Housing sociale. Il primo premio è andato invece a un’iniziativa di #HousingFirst della regione Moravia-Slesia nella Repubblica Ceca, dedicata alla lotta all’esclusione sociale delle persone della comunità rom. Al secondo posto si è classificato il progetto portoghese “É Uma Mesa”, dell’associazione Crescer, che lavora per la reintegrazione dei senzatetto attraverso il lavoro.

«Dare un tetto a tutti non è carità. È giustizia sociale – ha sottolineato il commissario Schmidt -. E la giustizia sociale è compito delle autorità pubbliche e dei governi».

22 giugno 2021