Dall’Ucraina arrivati in Italia 61.500 profughi

I dati del Viminale. Destinazioni: Milano, Roma, Napoli e Bologna. L’impegno di World Vision per i bambini negli spazi di confine con la Romania, in Moldavia e Georgia

Sono al momento 61.493 le persone in fuga dalla guerra in Ucraina arrivate in Italia. È il dato aggiornato a ieri, 22 marzo, fornito dal ministero dell’Interno. Si tratta per lo più di donne (31.502), ma anche di uomini (5.400) e minori (24.591), informano dal Viminale. Le principali città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia: Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Per chi non può o non vuole partire, nelle aree ai confini con l’Ucraina l’organizzazione internazionale World Vision – specializzata in assistenza, accoglienza e cura dei bambini in contesti di emergenza umanitaria – ha attivato una strategia di intervento dedicata in modo particolare i bambini. Si tratta di “Child-friendly spaces” (Cfs), spiegano: una delle attività già sperimentate in altri teatri di guerra. L’obiettivo: affrontare i bisogni fisici, emotivi e psicologici di migliaia di bambine e bambini in fuga dalla violenza del conflitto. Un Cfs infatti «è un rifugio dove i bambini possono giocare, imparare ed esprimere le loro preoccupazioni e paure in un ambiente sicuro con professionisti formati. Il Cfs offre loro un posto dove essere semplicemente bambini e trascorrere del tempo con altri coetanei che stanno affrontando la stessa situazione, senza il pensiero angosciante della guerra», spiegano.

World Vision ha allestito 15 Cfs nella regione, oltre a tre spazi nelle zone di confine tra Romania e Ucraina di Husi, Iasi e Siret. A offrire un’istantanea della situazione in queste zone è Mihaela Nabâr, direttrice di World Visione Romania: «Attualmente – informa – un bambino al secondo è costretto a fuggire dalla propria casa in Ucraina e a cercare rifugio nei Paesi vicini. Alcuni di questi bambini sono stati in viaggio per giorni a temperature gelide e sono passati da un alloggio temporaneo all’altro. Molti sono stati costretti a fuggire di corsa, senza il tempo di prendere con sé i loro vestiti e i giocattoli. Le loro vite sono cambiate in un istante e per i bambini, che hanno bisogno di routine e familiarità, questo stato è profondamente angosciante».

Anche Emanuele Bombardi, direttore di World Vision Italia, ricorda che «le vittime più colpite da un conflitto sono i bambini e le donne. Come dimostra una ricerca condotta da World Vision sulle condizioni psicosociali di queste due categorie nel nord-ovest della Siria, la guerra ha sempre un grave impatto sui bambini e lascia strascichi per lungo tempo. L’intervento immediato, quindi, è vitale». Secondo l’Onu, sono oltre 3,5 milioni i profughi in fuga dalle città ucraine, più della metà sono minori. Gli operatori World Vision ai confini del Paese riferiscono che molti dei bambini hanno assistito ai combattimenti, hanno visto persone, a volte cari, restare feriti o peggio, hanno osservato le loro case disintegrarsi sotto i colpi delle bombe.

World Vision Romania è stata la prima sede a rispondere all’emergenza fornendo già fin dai primi giorni seguenti allo scoppio della guerra generi di prima necessità e allestendo, tra le altre cose, luoghi di accoglienza per i profughi a Husi e Siret. La sede romena ha anche inviato in Ucraina 3 camion carichi di cibo, letti, kit sanitari per ospedali a Chernivtsi. Attivate anche World Vision Moldavia e Georgia. Quest’ultima ha prestato soccorso finora a circa 4mila profughi arrivati nel Paese allo scoppio del conflitto. In Georgia, l’organizzazione ha svolto sessioni di musicoterapia e assistenza psico-sociale per 25 bambini. World Vision v ha provveduto ad inviare 15 kit per allestimento di Children-friendly space, kit per tende rifugio e per igiene, lenzuola e coperte per letti, che hanno raggiunto in tutto 37.500 persone e oltre 2mila kit igienico-sanitari in Ucraina per 6mila sfollati interni.

Per contribuire all’impegno di Worl Vision per i bambini e le famiglie in fuga dall’Ucraina è possibile effettuare donazioni direttamente online, sul sito dell’organizzazione.

23 marzo 2022