Fino alle 8 del mattino di ieri, 19 marzo, si contano 6.161 migranti sbarcati sulle coste italiane dall’inizio del 2018, vale a dire il 62,96% in meno rispetto alle 16.238 arrivate in Italia via mare nello stesso periodo del 2017; ancora, un -52,55% rispetto alle 12.983 arrivate tra il 1° gennaio e il 19 marzo 2016. Sono i dati diffusi dal ministero degli Interni, che analizza anche le provenienze e le destinazioni.

Degli oltre 6mila migranti sbarcati nel 2018, quelli provenienti dalla Libia sono 4.339: -71,73% rispetto allo stesso periodo del 2017 e -66,12% rispetto al 2016. Pozzalo in cima alla lista dei porti maggiormente interessati, con 1.395 sbarchi. Seguono a ruota Messina (1.118), Catania (925), Augusta (773), Lampedusa (487), Trapani (367), Crotone (296), Porto Empedocle (291), Palermo (210), Rocella Jonica (74). Sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco, le nazioni di provenienza sono Eritrea (1.551, 25%), Tunisia (1.187, 19%), Nigeria (363, 6%), Pakistan (288, 5%), Libia (239, 4%) Costa d’Avorio (236, 4%), Guinea (223, 4%), Senegal (193, 3%), Mali (192, 3%), e Sudan (184, 3%). A questi si devono aggiungere 1.505 persone (24%) provenienti da altri Stati.

Stando ai dati del Viminale, calano anche iminori stranieri non accompagnati, passati dai 25.846 dell’intero 2016 ai 15.731 del 2017 ai 909 dei primi mesi del 2018. Rispetto alla ricollocazione in altri Paesi europei, sono state 12.024 (11.368 delle quali di nazionalità eritrea) le persone che hanno lasciato l’Italia entro il 12 marzo; per la maggior parte (4.909) si sono trasferite in Germania. Sono 232 le persone la cui richiesta è stata approvata e per le quali la procedura di trasferimento è in corso (la Germania è il Paese di maggior approdo) mentre sono 667 le richieste in attesa di approvazione dagli Stati membri individuati: 529 verso la Germania, 94 verso la Francia.

20 marzo 2018