Dalle ong alla situazione in Libia, torna “Pensare Migrante”

Terza edizione delle giornate di approfondimento sui temi dell’immigrazione organizzate da Baobab experience, con dibattiti e concerti. «Nel nostro presidio 150 persone in tenda, serve una riflessione»

Dalla criminalizzazione degli attivisti e delle ong fino alla situazione in Libia: si svolgerà dal 4 al 6 maggio alla Città dell’Altra Economia di Roma (largo Dino Frusillo) la terza edizione di Pensare migrante, la tre giorni di iniziative promossa da Baobab experience per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della migrazione. L’iniziativa, dal 2016, offre inoltre un momento di incontro e scambio tra gli attivisti italiani e internazionali che si occupano di accoglienza.

Il programma. Le presentazioni e i dibattiti affronteranno il tema della criminalizzazione degli attivisti e delle ong con Asgi, OpenArms, SeaWatch e In difesa di; dell’assenza di diritti umani in Libia con Medu, della mala accoglienza in Italia con Medici senza frontiere, di mass-media e narrazioni tossiche con Alessandro Gilioli e Mauro Biani. Tra i temi affrontati anche quello delle donne e lgbti migranti con la testimonianza di donne scampate alla tratta e attivisti che si battono contro l’infibulazione. Si parlerà, inoltre, della situazione in Medio Oriente con Davide Grasso, tornato dalla Siria dopo aver combattuto l’Isis fianco a fianco con le donne e gli uomini curdi; di sport, razzismo e della tratta di giovani calciatori africani con Stefano Sacchi e alcune realtà romane di sport popolare ed antirazzista. L’iniziativa prende il via venerdì mattina. Si comincerà con attività didattiche sul tema della migrazione, insieme ad oltre 160 studenti delle scuole elementari e medie di Roma. Si andrà avanti fino a domenica pomeriggio, quando dopo un pranzo a sottoscrizione, per finanziare i progetti di falegnameria e sartoria che alcuni richiedenti asilo svolgono all’interno del Villaggio Globale, i percussionisti di Africa Ritmo daranno il via alle danze.

Oltre 150 persone in strada al presidio di Baobab experience. Gli organizzatori ricordano che quando fu organizzato Pensare Migrante per la prima volta, al presidio di Baobab Experience in via Cupa, c’erano tre persone che dormivano in strada. «Oggi le persone sono più di 150 e sono costrette a stare nelle tende del parcheggio abbandonato di piazzale Maslax – spiegano -. È stato un inverno difficile tra neve, intimidazioni fasciste e l’ormai solito immobilismo del Campidoglio davanti questa situazione. Ma il presidio umanitario ha continuato ad animarsi di volti nuovi e già conosciuti, un continuo via vai di auto trasportava donazioni, persone provenienti da luoghi e culture diverse hanno continuato a conoscersi ed ascoltarsi. Quindi, tra mille difficoltà, è nata questa terza edizione di Pensare Migrante. Un momento importantissimo, per affiancare all’opera quotidiana di solidarietà e condivisione, tre giorni di riflessione più ampia su tutto quello che vuol dire dover migrare oggi. Pensare migrante – aggiungono – significa cambiare prospettiva per trovare insieme un punto di vista umano, politico e culturale nuovo sulla libertà di movimento, la difesa dei diritti umani e le implicazioni concrete e possibili, nella sicurezza, lo sviluppo sociale ed economico della comunità, degli strumenti di dialogo e inclusione nati dal basso».

2 maggio 2018