«Pensiamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle del Medio Oriente, che danno testimonianza di speranza e anche offrono la vita per questa testimonianza. Questi sono veri cristiani, questi portano il cielo nel cuore, guardano oltre, sempre oltre!». Le parole pronunciate da Papa Francesco questa mattina, mercoledì 4 ottobre, nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro , sono risuonate fino ad Aleppo, la città martire siriana. «Grazie Papa Francesco per le sue parole – ha dichiarato all’Agenzia Sir l’arcivescovo greco-melchita di Aleppo Jean Clement Jeanbart -. Il Santo Padre ci conforta e ci spinge a restare, pur tra tante difficoltà, per continuare a rendere testimonianza».

Il presule ricorda gli anni di guerra e il conforto ricevuto dalla Parola di Dio: «”Se Dio è con noi chi sarà contro di noi?”. In forza di questa possiamo resistere qui dove il cristianesimo e la Chiesa sono nati. Per questo motivo chiediamo ai cristiani di tutto il mondo di aiutarci a restare e non a lasciare le nostre terre. Qui siamo nati, dateci la possibilità di resistere nelle nostre terre benedette da milioni di martiri e di santi. Questa è una terra santa. Accettiamo l’ingiustizia perché crediamo in Gesù Cristo, Egli è sempre al nostro fianco».

Monsignor Jeanbart ricorda anche un aneddoto. «Qualche tempo fa, mentre ristrutturavamo una casa del vescovado, abbiamo rinvenuto sotto una parete una vecchia scritta del 1800 che recitava “Cristo è con noi, non temere” – racconta -. Parole che si trovano in molte case cristiane di quei tempi anch’essi non felici, come quelli di oggi». L’arcivescovo di Aleppo è consapevole che «nonostante tutte le vicissitudini e persecuzioni dobbiamo testimoniare che siamo vivi, credenti nel Signore della Speranza, nella Resurrezione. Cosa ne sarà del Medio Oriente una volta che sarà privo dei cristiani? Per questo faccio appello al mondo intero: aiutateci a restare, non a partire!».

4 ottobre 2017