Dalla Nuova Guinea all’Amazzonia, i progetti delle Pontificie opere missionarie

L’impegno delle Pom nelle Chiese di missione. Don Pizzoli (Missio): «Aiutiamo le comunità cristiane nel loro impegno di testimoniare il Vangelo e assistere i poveri»

Dalle isole della Papua Nuova Guinea all’Amazzonia peruviana, dalle savane dell’Uganda all’arcipelago indonesiano. Sono numerosi i progetti che le Pontificie opere missionarie (Pom) si impegnano a sostenere nelle Chiese di missione per l’anno pastorale 2024-2025. In programma la costruzione di una nuova chiesa nel villaggio di Segole, l’acquisto di attrezzature audiovisive per l’Ufficio delle comunicazioni sociali della diocesi di Hoima, la costruzione della casa per i sacerdoti nella diocesi di Bougainville. Progetti che si possono portare a termine anche e soprattutto grazie alle offerte dei fedeli durante la Giornata missionaria mondiale, che quest’anno si celebra domenica 20 ottobre.

Le Pom, «agendo in nome del Papa, hanno la vocazione di aiutare le Chiese locali soprattutto nell’opera di evangelizzazione – spiega don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio, il braccio operativo delle Pom in Italia -. Cerchiamo di aiutare le comunità cristiane nel loro impegno di testimoniare il Vangelo e assistere i poveri. Puntiamo sulla formazione di catechisti e seminaristi, sul sostegno dei sacerdoti e su aspetti che riguardano la vita spirituale e pastorale delle comunità cristiane». Sono proprio queste a indicare ciò di cui necessitano per il benessere della popolazione, per la crescita della comunità e per dare una testimonianza di fede.

Nel villaggio di Segole, in Indonesia, vivono 136 famiglie, 104 delle quali cattoliche. La cappella costruita oltre 20 anni fa non è più sufficiente per ospitare i fedeli, per i quali si vuole costruire una chiesa più grande. La diocesi di Hoima, sul versante più occidentale dell’Uganda, conta oltre un milione di fedeli. L’Ufficio delle comunicazioni sociali, per portare avanti l’opera di evangelizzazione e consentire ai fedeli di partecipare anche via streaming alle funzioni religiose, necessita di attrezzature audiovisive. Le Isole Carteret, arcipelago della Papua Nuova Guinea, a nord-est di Bougainville, sede della diocesi, sono abitate da 2.600 persone, tutte cattoliche. Dopo anni di abbandono, i fedeli desiderano costruire una nuova canonica per il parroco. Un altro progetto riguarda la ristrutturazione del Centro parrocchiale del vicariato apostolico di Iquitos, città dell’area amazzonica del Perù, dove i battezzati sono 1.030.400 su 1.200.200 abitanti. Il nuovo centro consentirà ai residenti, soprattutto ai più vulnerabili, di avere uno spazio di formazione e convivialità. Il centro di formazione per i catechisti e la pastorale della diocesi di Kasana Luweero, in Uganda, necessita invece di un impianto fotovoltaico per garantire un approvvigionamento energetico stabile.

«Le Pom sono nate come un cammino spirituale per sostenere la missione evangelizzatrice innanzitutto con la preghiera – afferma don Giuseppe -, in seconda battuta sostengono i missionari anche con un contributo economico. Oggi la diffidenza verso le raccolte fondi rende difficile far comprendere l’importanza di questa spiritualità missionaria. È comprensibile il desiderio di sapere come vengono impiegate le donazioni, ma questo rischia di impoverire la dimensione spirituale che ha sempre caratterizzato le Pom».

16 ottobre 2024