Dalla Fondazione Sapientia Mundi il “grazie” a Maria per la fine della pandemia

Nella festa della Natività della Vergine, il dono all’ospedale San Giovanni di una riproduzione dell’icona mariana conservata nella basilica di Santa Maria del Popolo

Ringraziare per la fine della pandemia a Roma. Con questo intento la Fondazione “Sapientia Mundi” rinnoverà il suo affidamento a Maria, il prossimo 8 settembre, nella festa della Natività della beata Vergine Maria, donando all’ospedale San Giovanni una riproduzione dell’icona mariana conservata nella basilica di Santa Maria del Popolo. Un’iniziativa organizzata unitamente alla Nuova Alleanza dei Comuni d’Italia e alla Camera arbitrale della sussidiarietà territoriale. Domani, 6 settembre, il rifacimento dell’icona sarà benedetto da Papa Francesco, come fa sapere Giuseppe Anelli, presidente di Sapientia Mundi. «Dopodiché sposteremo l’icona a San Giovanni in Laterano – racconta sempre Anelli -, in memoria di quello che è stato fatto nei secoli proprio a Roma e proprio in occasione di varie pandemie, come quella di Covid-19». L’8 settembre, il giorno dell’affidamento, l’icona sarà accompagnata dai vescovi Daniele Libanori, ausiliare per il settore Centro, e Benoni Ambarus, con delega alla Carità, fino alla chiesa dei Santi Andrea e Bartolomeo, facente parte del complesso dell’Addolorata, dove sorge l’ospedale.

Come anticipa Anelli, alle 18 ci sarà l’esibizione musicale dei Ladri di Carrozzelle, diretti dal maestro Paolo Falessi, e l’omaggio floreale dei Comuni italiani. Il tutto grazie all’interessamento di Tiziana Frittelli, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, del vescovo Baldo Reina e di padre Ivan Caputo, parroco di Santa Maria del Popolo. «Vogliamo ringraziare la Vergine – spiega Anelli – ma anche ricordare tutto ciò che la Chiesa e in particolare i Papi hanno fatto nel corso dei secoli per aiutare la città di Roma, spesso afflitta da pandemie e malattie e sempre affidandosi alla Madonna, come da antica tradizione iniziata addirittura da Gregorio Magno nel 600. Egli infatti – racconta il presidente – portò in processione per le strade della Capitale un’icona della Madonna e in quel momento ebbe fine la peste».

Da allora l’immagine mariana fu più volte portata in processione e fatta oggetto di devozione dai romani. Devozione che «continuò a essere molto sentita a Roma – racconta Anelli -, tanto che nel 1099 Papa Pasquale II fece erigere la chiesa di Santa Maria del Popolo al posto del mausoleo che era la tomba di Nerone». Poi aggiunge: «È eloquente come questa tradizione di affidarsi a Maria nei momenti di malattia sia rimasta fino a oggi, se pensiamo che lo stesso Papa Francesco, nel marzo 2020, durante la pandemia di coronavirus, pregò in una piazza San Pietro deserta con due simboli cari ai romani, ovvero il crocifisso miracoloso di San Marcello e l’icona della Salus Populi Romani custodita a Santa Maria Maggiore». L’attuale riproduzione dell’icona di Santa Maria del Popolo che sarà donata all’ospedale San Giovanni è stato realizzato da un giovane ortodosso – che ha chiesto esplicitamente di rimanere anonimo -, che ha adottato la tecnica del fotorifacimento e che «testimonia anche al giorno d’oggi come quelle delle icone sia una tradizione comune a tutti i cristiani, così come la venerazione di Maria fin dalla festa liturgica della sua nascita».

5 settembre 2023