Si è conclusa ieri, lunedì 23 gennaio, la visita del segretario delegato del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale Giampietro Dal Toso ad Aleppo, insieme al nunzio apostolico Mario Zenari e al consigliere della nunziatura, monsignor Thomas Habib. La prima visita ufficiale da parte di rappresentanti della Santa Sede dopo la fine delle ostilità nella città siriana, «per incarico del Santo Padre», informano dal Vaticano in una nota.

La delegazione ha incontrato «le comunità cristiane e i loro pastori, che hanno espresso gratitudine al Papa per la sua costante sollecitudine verso l’amata Siria. Inoltre, ha fatto visita a istituzioni di carità cattoliche e ad alcuni campi di rifugiati», si legge nel testo diffuso dalla Sala stmapa. In particolare, «si è dato avvio ad un centro di assistenza umanitaria gestito da Caritas Aleppo nel quartiere di Hanano». Non è mancato, nel corso della missione, un momento di preghiera ecumenico organizzato in occasione della Settimana per l’unità dei cristiani e si sono verificate le condizioni di alcune strutture ospedaliere cattoliche, alla luce di un futuro progetto di ricostruzione e rimessa in opera delle stesse.

Durante la visita ci sono stati inoltre incontri con rappresentanti dell’Islam, durante i quali «si è sottolineata la responsabilità delle religioni nell’educare alla pace e alla riconciliazione». Le autorità civili e religiose hanno espresso «particolare gratitudine per il gesto del Santo Padre di elevare alla dignità cardinalizia il rappresentante pontificio nel Paese», ovvero il cardinale Zenari, «riconoscendo in esso la speciale vicinanza del Papa alla martoriata popolazione siriana».

Evidenziati nella nota vaticana anche gli incontri con gli organismi di carità cattolici, dai quali «è emersa l’importanza dell’assistenza da questi fornita a beneficio di tutta la popolazione siriana», che «potrà intensificarsi in futuro per far fronte alle crescenti necessità delle persone. Tra le immediate urgenze – prosegue il testo – vanno specialmente segnalate quelle relative ai bisogni alimentari, al vestiario, all’educazione, all’assistenza sanitaria e agli alloggi».

24 gennaio 2017