Dal Papa ancora un appello per il cessate il fuoco a Gaza

Al termine dell’udienza generale, le parole dedicate al Medio Oriente ma anche alla «martoriata Ucraina». L’esortazione: «Tacciano le armi e torni a regnare la pace»

«Purtroppo continuano a giungere tristi notizie dal Medio Oriente. Torno a rinnovare la mia ferma richiesta di un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza». Papa Francesco lo ha ripetuto questa mattina, 3 aprile, al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana con i quali si conclude l’appuntamento del mercoledì. «Esprimo il mio profondo rammarico per i volontari uccisi mentre erano impegnati nella distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza – ha detto riferendosi agli operatori di World central kitchen, uccisi in un raid dell’esercito israeliano dopo aver consegnato beni alimentari alla popolazione – . Prego per loro e le loro famiglie», la rassicurazione del pontefice.

Ancora: «Rinnovo l’appello a che sia permesso a quella popolazione civile, stremata e sofferente, l’accesso agli aiuti umanitari e siano subito rilasciati gli ostaggi. Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargare il conflitto nella regione e ci si adoperi affinché al più presto possano cessare questa e altre guerre che continuano a portare morte e sofferenza in tante parti del mondo – l’esortazione di Bergoglio -. Preghiamo e operiamo senza stancarci perché tacciano le armi e torni a regnare la pace».

Allargando lo sguardo al dolore del mondo, il pensiero del pontefice è andato inevitabilmente alla «martoriata Ucraina» e ai suoi tanti morti. «Ho nelle mani – ha detto – un rosario e un libro del Nuovo Testamento lasciato da un soldato morto nella guerra. Questo ragazzo si chiamava Oleksandr, Alessandro, 23 anni. Alessandro leggeva il Nuovo Testamento e i Salmi e aveva sottolineato, nel Libro dei Salmi, il salmo 129: “Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce”. Questo ragazzo di 23 anni è morto ad Avdiïvka, nella guerra – ha riferito -. Ha lasciato davanti una vita. E questo è il suo rosario e il suo Nuovo Testamento, che lui leggeva e pregava. Io vorrei fare in questo momento un po’ di silenzio, tutti, pensando a questo ragazzo e a tanti altri come lui, morti in questa pazzia della guerra. La guerra distrugge sempre! Pensiamo a loro e preghiamo».

3 aprile 2024