Dal Gemelli appello alla donazione del sangue

Premiati i donatori del Gruppo Olgiati. L’obiettivo: sensibilizzare soprattutto i giovani a questa pratica. Il Lazio fanalino di coda in Italia insieme alla Sardegna.

Le feste si avvicinano e c’è un regalo speciale che ciascuno può fare a chi è malato: donare il sangue. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs purtroppo è tutt’altro che autosufficiente rispetto al consumo di sangue. Una buona parte arriva dal Gruppo Donatori Sangue “Francesco Olgiati”, che mercoledì scorso ha conferito la “tessera d’oro” a dodici donatori che hanno tagliato il traguardo della generosità delle 60 donazioni di sangue. Un momento di festa ma soprattutto di sensibilizzazione nei confronti di questa pratica virtuosa: il Lazio – ricordiamo – è fanalino di coda in Italia per le donazioni, insieme alla Sardegna. Nelle regioni del Nord le donazioni sono più alte, e riescono a coprire il fabbisogno anche di altre zone della penisola.

«Il perché di questo fenomeno – spiega Luciana Teofili, direttore Uoc Emotrasfusione del Gemelli e professore associato di Ematologia dell’Università Cattolica – va ricercato soprattutto nell’assenza di una cultura della trasfusione. Da noi, questa anomalia è ancora più evidente, perché trovandoci all’interno di un campus universitario dovremmo avere molti donatori giovani e invece questo non si verifica. In alcuni regioni la donazione di sangue è cultura; in Veneto o in Friuli, appena un ragazzo diventa maggiorenne va a donare con i suoi genitori, a loro volta donatori. Nel Lazio invece questa pratica non fa parte della formazione dei nostri ragazzi».

La speranza, prosegue Teofili, è di «diventare sempre più autosufficienti anche per evitare l’impatto di una carenza di sangue sull’operatività chirurgica e sulla terapia dei pazienti che ne hanno bisogno. Infine è molto importante la costanza nelle donazioni. Spesso le persone vanno a donare sulla spinta dell’emotività, come dopo un terremoto o all’inizio del Covid. Anche questo è sbagliato perché il sangue può essere conservato al massimo per 35- 40 giorni, poi purtroppo va buttato. La donazione dunque dovrebbe essere vista come un’attività continuativa, da fare con regolarità un paio di volte all’anno».

Sulla stessa linea Giovanni Bonetti, presidente dell’Associazione Olgiati: «La donazione è essenziale e insostituibile, perché il sangue non è come una medicina che può essere prodotta industrialmente ma deve essere donato con un atto di amore e solidarietà verso le persone fragili: chi dona sangue dona vita». Per donare bisogna essere maggiorenni, pesare più di 50 chili ed essere in buona salute. Non occorre essere digiuni, ma si può fare una colazione leggera senza latte e latticini. Oltre a fare una cosa buona per gli altri, la donazione è un’occasione per fare un piccolo checkup gratuito perché in quest’occasione vengono fatti esami del sangue, viene misurata la pressione e la frequenza cardiaca.

Per donare al Gemelli, ci si può recare al Centro Donatori di FPG, al Servizio di Emotrasfusione (piano -1), presentando un documento d’identità (Carta d’identità, passaporto, patente, ecc.) e il codice fiscale. Si può donare dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 e i giorni festivi dalle 8 alle 11.

20 dicembre 2022