Dal G7 dura condanna alla Russia. «Staremo al fianco dell’Ucraina»

In lungo documento le conclusioni della riunione dei leader dei 7 grandi Paesi occidentali, tra cui il presidente Usa Biden. «Mosca non ricorra ad armi nucleari o chimiche», il monito

Dal vertice del G7 convocato dalla presidenza tedesca, che si è concluso ieri, 24 marzo, a Bruxelles, arriva una dura condanna alla Russia. «Ci siamo incontrati per rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione alla luce dell’aggressione ingiustificata, non provocata e illegale della Russia contro l’Ucraina indipendente e sovrana. Staremo al fianco del governo e del popolo ucraino», si legge in apertura del documento in 19 punti emesso al termini della riunione, a cui ha preso parte anche il presidente Usa Joe Biden. «Siamo uniti nella nostra determinazione a ristabilire la pace e la stabilità e a sostenere il diritto internazionale. A seguito della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2 marzo 2022, continueremo a sostenere la stragrande maggioranza della comunità internazionale nel condannare l’aggressione militare russa e le sofferenze e la perdita di vite umane che continua a causare», scrivono i leader dei 7 grandi Paesi occidentali.

Forte la condanna dei «devastanti attacchi alla popolazione ucraina e alle infrastrutture civili, inclusi ospedali e scuole». Tanto che dal G7 arriva il sostegno alla Corte penale internazionale affinché indaghi sui crimini contro l’umanità da parte di Vladimir Putin. «Inaccettabili», per i leader, «l’assedio di Mariupol e di altre città ucraine e la negazione dell’accesso umanitario da parte delle forze militari russe. Le forze russe – aggiungono – devono fornire immediatamente percorsi sicuri verso altre parti dell’Ucraina, nonché aiuti umanitari da consegnare a Mariupol e ad altre città assediate». E ancora: «Esortiamo inoltre la Russia a ritirare le sue forze e attrezzature militari dall’intero territorio dell’Ucraina». Alle autorità bielorusse va invece la richiesta di «evitare un’ulteriore escalation» e di «astenersi dall’usare le loro forze militari contro l’Ucraina». Inoltre, «esortiamo tutti i Paesi a non fornire assistenza militare o di altro tipo alla Russia». La dichiarazione del G7 si rivolge quindi anche a qualunque altro Paese che avesse intenzione di sostenere Putin e la guerra dei russi contro Kiev e il popolo ucraino: «Non risparmieremo sforzi per ritenere il presidente Putin e gli artefici e sostenitori di questa aggressione, compreso il regime di Lukashenko in Bielorussia, responsabili delle loro azioni».

Confermata la determinazione a «imporre gravi conseguenze alla Russia, anche attuando pienamente le misure economiche e finanziarie che abbiamo già imposto. Continueremo a collaborare strettamente, impegnando altri governi ad adottare misure restrittive simili a quelle già imposte dai membri del G7», assicurano i firmatari del documento. L’allarme si sposta quindi sulla protezione dei siti nucleari in Ucraina, già messi «a rischio» dall’attacco della Russia. «Le attività militari russe stanno creando rischi estremi per la popolazione e l’ambiente, con potenziali conseguenze catastrofiche – si legge nel documento del G7 -. La Russia deve rispettare i suoi obblighi internazionali e astenersi da qualsiasi attività che metta in pericolo i siti nucleari, consentendo il controllo senza ostacoli da parte delle autorità ucraine, nonché il pieno accesso e la cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica». I leader mettono quindi in guardia «contro qualsiasi minaccia di utilizzo di armi chimiche, biologiche e nucleari o materiali correlati».

Nel testo viene poi ribadito ancora una volta il deciso sostegno al popolo ucraino «nella sua eroica resistenza all’aggressione ingiustificata e illegale della Russia. Intensificheremo il nostro sostegno all’Ucraina e ai Paesi vicini – scrivono dal G7 -. Ringraziamo tutti coloro che stanno già fornendo aiuti umanitari all’Ucraina e chiediamo ad altri di unirsi. Collaboreremo inoltre ai nostri sforzi per rafforzare la resilienza democratica e difendere i diritti umani in Ucraina e nei Paesi limitrofi». L’attenzione va quindi anche ai cittadini del Paese invasore. «Siamo preoccupati per l’escalation e il rafforzamento della repressione contro il popolo russo e per la retorica sempre più ostile della leadership russa, anche contro i cittadini comuni – le parole dei leader del G7 -. Deploriamo il tentativo della leadership russa di privare i cittadini russi dell’accesso a informazioni imparziali attraverso la censura e denunciamo le sue campagne di disinformazione dannose, che non lasceremo senza risposta. Esprimiamo il nostro sostegno a quei cittadini russi e bielorussi che si oppongono alla guerra di aggressione ingiustificata contro la loro vicina Ucraina. Il mondo li vede». Quindi la rassicurazione: «Il popolo russo deve sapere che non nutriamo rimostranze contro di loro. È il presidente Putin, il suo governo e i suoi sostenitori, compreso il regime di Lukashenko in Bielorussia, che stanno imponendo questa guerra e le sue conseguenze ai russi ed è la loro decisione che infanga la storia del popolo russo».

Sul fronte dell’approvvigionamento energetico, nel documento si garantisce: «Stiamo adottando ulteriori misure per ridurre la nostra dipendenza dall’energia russa e lavoreremo insieme a tal fine. Allo stesso tempo, garantiremo forniture alternative sicure e sostenibili e agiremo in solidarietà e in stretto coordinamento in caso di possibili interruzioni dell’approvvigionamento». E ancora: «Siamo solidali con i nostri partner che devono sopportare il prezzo crescente della scelta unilaterale del presidente Putin di fare la guerra in Europa. La sua decisione sta mettendo a rischio la ripresa economica globale e avrà gravi ripercussioni sui Paesi più fragili». Rassicurazioni anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare internazionale: «Rimaniamo determinati a monitorare da vicino la situazione e fare ciò che è necessario per prevenire e rispondere all’evoluzione della crisi della sicurezza alimentare globale – assicurano i leader -. Faremo un uso coerente di tutti gli strumenti e dei meccanismi di finanziamento per affrontare la sicurezza alimentare e costruiremo la resilienza nel settore agricolo in linea con gli obiettivi climatici e ambientali».

25 marzo 2022